“Risulta che nel mondo ogni anno vada sprecato circa un terzo della produzione alimentare totale. E questo mentre tanti muoiono di fame! Le risorse del creato non si possono usare cosi’; i beni vanno custoditi e condivisi, in modo che a nessuno manchi il necessario. Non sprechiamo quello che abbiamo, ma diffondiamo un’ecologia della giustizia e della carita’, della condivisione!”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus.
Rispettare sempre la vita
“La cultura dello scarto dice: ti uso finche’ mi servi; quando non mi interessi piu’ o mi sei di ostacolo, ti butto via. E si trattano cosi’ specialmente i piu’ fragili: i bambini non ancora nati, gli anziani, i bisognosi e gli svantaggiati. Ma le persone non si possono buttare via, mai! Ciascuno e’ un dono sacro e unico, ad ogni eta’ e in ogni condizione. Rispettiamo e promuoviamo la vita sempre! Non scartiamo la vita!”.ha detto il Papa.
La vera povertà è sprecare se stessi
“Poniamoci qualche domanda – ha esortato quindi il Papa -. Anzitutto, come vivo la poverta’ di spirito? So fare spazio a Dio, credo che Lui e’ il mio bene, la mia vera, grande ricchezza? Credo che Lui mi ama oppure mi butto via con tristezza, dimenticando di essere un dono? E poi: sono attento a non sprecare, sono responsabile nell’utilizzo delle cose, dei beni? E sono disponibile a condividerli con gli altri? O sono egoista? Infine: considero i piu’ fragili come doni preziosi, che Dio mi chiede di custodire? Mi ricordo dei poveri, di chi e’ privo del necessario?”
Ricerca di pace tra israeliani e palestinesi
Durante l’Angelus in Piazza San Pietro, un ragazzo e una ragazza dell’Acr di Roma, della Carovana della Pace, si sono affacciati alla finestra con papa Francesco per leggere il loro messaggio. “Faccio appello ai due governi e alla comunita’ internazionale affinche’ si trovino subito e senza indugio altre strade che comprendano il dialogo e la ricerca sincera della pace. Preghiamo per questo, fratelli e sorelle”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus a proposito degli scontri e degli attentati in Terra Santa che hanno provocato vittime negli ultimi giorni sia tra i palestinesi che tra gli ebrei israeliani.”Con grande dolore – ha affermato il Pontefice – apprendo le notizie che giungono dalla Terra Santa, in particolare della morte di 10 palestinesi, tra cui una donna, uccisi durante azioni militari israeliane anti-terrorismo in Palestina, e di quanto accaduto vicino a Gerusalemme venerdi’ sera, quando sette ebrei israeliani sono stati uccisi da un palestinese e tre sono stati feriti all’uscita della Sinagoga”. Secondo Francesco, “la spirale di morte che aumenta di giorno in giorno non fa altro che chiudere i pochi spiragli di fiducia che ci sono tra i due popoli”.
“Dall’inizio dell’anno – ha aggiunto – decine di palestinesi sono rimasti uccisi negli scontri a fuoco con l’esercito israeliano”.
Risolvere la crisi nel Caucaso
“Rinnovo poi il mio appello per la grave situazione umanitaria nel Corridoio di Lachin, nel Caucaso meridionale. Sono vicino a tutti coloro che in pieno inverno sono costretti a far fronte a queste disumane condizioni. E’ necessario compiere ogni sforzo a livello internazionale per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus a proposito della situazione relativa al Nagorno-Karabakh.