Il commento al Vangelo di oggi, domenica 14 maggio, di Don Giulio Dellavite.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. Voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Il commento al Vangelo
“L’amore ha la memoria dei gesti. L’odio quella delle parole” (Malcolm de Chazal, Senso plastico, 1948). Se mi amate, mettete in pratica le mie parole: dice Gesù. È nella dimensione dell’agire che si trova lo Spirito di verità: lo Spirito che rivela la verità di ogni nostra scelta, lo Spirito che riempie di verità ogni relazione, lo Spirito che sussurra verità alle domande interiori, lo Spirito che concretizza la verità del volere IL bene. Questo “Spirito di verità” Gesù lo definisce “Paraclito” che in greco significa avvocato difensore o guardia del corpo, per proteggerci dagli attacchi corrosivi delle vuote parole acide e del pessimismo che intiepidisce portando a sottovalutarsi. Un grammo di fatti vale infinitamente più di mucchi di parole, anzi “divinamente” di più. Rivedo questo in due gesti che il prete compie con poco o nulla: una goccia e una briciola, ma riconsegnano proprio la potenza dello spirito di verità. Il primo. All’offertorio, offrendo sull’altare il pane e il vino, il celebrante aggiunge nel calice una goccia di acqua. Al pane che è simbolo di quello che si fa e che si condivide, e al vino che ricorda il brindisi della passione e delle passioni, si unisce una goccia di acqua povera, trasparente, normale. Una goccia apparentemente è inutile, come lo sono nella vita gesti casuali di gentilezza e atti insensati di bellezza.
La goccia
Eppure una goccia ha una capacità incredibile dentro di sé: una goccia di rugiada può contenere in sé un arcobaleno, una goccia di pioggia vince l’aridità e dà forza ai germogli, una goccia di sorgente spegne la sete bruciante e dona sorrisi. Il secondo. Alla comunione il prete mette una briciola di ostia nel calice unendo il pane (che rimanda a testa e quotidianità), al vino (cuore e emozioni) con l’acqua (mani e limpidezza). Lo Spirito di verità porta unità dentro e genera sintonia fuori. Quanto abbiamo bisogno di questa duplice dimensione! C’è anche una memoria storica: i primi cristiani a Roma si trovavano a celebrare alla domenica nelle case e il Papa mandava un “fragmentum” del suo pane per significare unità: la comunione fatta a Messa genera comune-unione nella realtà. Far agire in noi lo Spirito Paraclito difende dall’opacità con gocce o briciole di verità che sono potenti scintille di Dio che rispondono a chiunque domanda ragione della speranza. In una fabbrica di surgelati un operaio restò chiuso per errore in una cella frigorifera verso la fine dell’orario di lavoro. Cominciò a urlare ma, sia per lo spessore delle porte, sia perché ormai tutti si erano allontanati, nessuno lo sentiva. Quando ormai il gelo lo stava uccidendo e si stava arrendendo, uno dei custodi aprì la porta salvandolo dall’assideramento. Il direttore gli chiese: “Come hai capito che non fosse uscito? Come hai intuito che fosse successo qualcosa?”. Alzando le spalle rispose: “Nessuno degli operai mi saluta né all’arrivo né alla fine della giornata. Tranne lui. Ogni giorno ha un sorriso per me e a volte mi chiede come sto. Stasera mi sono accorto che mi mancava qualcosa, ho capito che era lui e allora l’ho cercato finché l’ho trovato”. “Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un tocco, di un sorriso, di una parola gentile, di un orecchio che ascolta, di un complimento sincero o di un piccolo gesto d’attenzione, ma potrebbero trasformare la vita di qualcuno” (L. Buscaglia).