“Oggi, in tanti Paesi, si celebra la festa della mamma. Ricordiamo con gratitudine e affetto tutte le mamme: quelle che ancora sono tra noi e quelle che sono andate in cielo. Affidiamo a Maria, mamma di Gesù, un forte applauso”. E’ il pensiero rivolto alle mamme, nel giorno loro dedicato, da Papa Francesco al termine del Regina Coeli in piazza San Pietro. Le armi distruggono “ogni speranza di pace”- ha continuato il Papa. Auspicando la fine del conflitto tra israeliani e palestinesi, il Papa ha lanciato un appello: “Che le armi tacciano, perché con le armi non si otterrà mai la sicurezza, la stabilità, al contrario si continuerà a distruggere anche ogni speranza di pace”. “In questi giorni scontri abbiamo assistito di nuovo a scontri armati tra israeliani e palestinesi nei quali hanno perso la vita persone innocenti, anche donne e bambini. Auspico che la tregua appena raggiunta diventi stabile”.
Lo Spirito Santo
“Il Vangelo di oggi, sesta domenica di Pasqua, ci parla dello Spirito Santo, che Gesù chiama Paraclito. Paraclito è una parola che significa nello stesso tempo consolatore e avvocato. Lo Spirito Santo, cioè, non ci lascia soli mai, sta vicino a noi come un avvocato che assiste l’imputato stando al suo fianco. E ci suggerisce come difenderci di fronte a chi ci accusa. Ricordiamo che il grande accusatore è sempre il diavolo, che ti mette dentro i peccati, la voglia di peccato, la malvagità. Riflettiamo su questi due aspetti: la sua vicinanza a noi e il suo aiuto contro chi ci accusa”. Inizia così il Regina Caeli recitato da Papa Francesco ai fedeli in piazza San Pietro.
La sua vicinanza
“La sua vicinanza: lo Spirito Santo, dice Gesù, ‘rimane presso di voi e sta in voi’. Non ci abbandona mai: lo Spirito Santo vuole stare con noi, Lo Spirito Santo vuole stare con noi: non è un ospite di passaggio che viene a farci una visita di cortesia. È un compagno di vita, una presenza stabile, è Spirito e desidera dimorare nel nostro spirito. È paziente e sta con noi anche quando cadiamo. Rimane perché ci ama davvero – ha continuato il Pontefice – non fa finta di volerci bene per poi lasciarci soli nelle difficoltà. No, è leale, è trasparente. Anzi, se ci troviamo nella prova, lo Spirito Santo ci consola, portandoci il perdono e la forza di Dio. E quando ci mette di fronte ai nostri sbagli e ci corregge, lo fa con gentilezza: nella sua voce che parla al cuore ci sono sempre il timbro della tenerezza e il calore dell’amore. Certo, lo Spirito Paraclito è esigente, perché è un amico vero, un amico fedele, che non nasconde nulla, che ci suggerisce cosa cambiare e come crescere. Ma quando ci corregge non ci umilia mai, non infonde mai sfiducia; al contrario, ci trasmette la certezza che con Dio ce la possiamo fare, sempre. Questa è la sua vicinanza. Una bella certezza”.
Il regina Coeli
“Secondo aspetto, lo Spirito Paraclito è il nostro avvocato, ci difende di fronte a chi ci accusa: di fronte a noi stessi, quando non ci vogliamo bene e non ci perdoniamo, fino magari a dirci che siamo dei falliti e dei buoni a nulla; di fronte al mondo, che scarta chi non corrisponde ai suoi schemi e ai suoi modelli; di fronte al diavolo, che è per eccellenza l”accusatore’ e il divisore e fa di tutto per farci sentire incapaci e infelici. Di fronte a tutti questi pensieri accusatori, lo Spirito Santo ci suggerisce come rispondere. In che modo? Il Paraclito, dice Gesù, è Colui che ‘ci ricorda tutto ciò che Gesù ci ha detto’. Egli ci ricorda, dunque, le parole del Vangelo, e così ci permette di rispondere al diavolo accusatore non con parole nostre, ma con le parole stesse del Signore. Soprattutto ci ricorda che Gesù parlava sempre del Padre che è nei cieli, ce lo ha fatto conoscere e ci ha rivelato il suo amore per noi, che siamo i suoi figli. Se invochiamo lo Spirito, impariamo ad accogliere e ricordare la realtà più importante della vita, che ci protegge dalle accuse del male: siamo figli amati di Dio. Questa è la realtà più importante e lo Spirito ci ricorda questo. Fratelli e sorelle, chiediamoci oggi: invochiamo lo Spirito Santo, lo preghiamo spesso Non dimentichiamoci di Lui che è vicino a noi, anzi dentro di noi! E poi, prestiamo ascolto alla sua voce, sia quando ci incoraggia sia quando ci corregge? Rispondiamo con le parole di Gesù alle accuse del male, ai ‘tribunali’ della vita? Ci ricordiamo che siamo figli amati di Dio? Maria ci renda docili alla voce dello Spirito Santo e sensibili alla sua presenza”.
Il saluto a Sant’Egidio
Il Papa al Regina Caeli ha salutato “i responsabili della comunità di Sant’Egidio di venticinque paesi africani”. Si tratta di oltre cento rappresentanti che in questi giorni hanno partecipato a Roma al congresso panafricano “L’Africa tenderà le mani a Dio”. Il 12 maggio si sono anche recati alle Fosse Ardeatine per rendere omaggio alle vittime dell’eccidio nazifascista compiuto durante la seconda guerra mondiale. Al pellegrinaggio, che si è aperto con un saluto del presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha partecipato anche una delegazione di ucraini. Insieme hanno lanciato un appello per la pace e contro ogni forma di violenza.
Rivedi il Regina Coeli di oggi, 14 maggio 2023