Il commento al Vangelo di oggi 6 gennaio, giorno dell’Epifania, di Don Giulio Dellavite.
Dal Vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, partirono. La stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché si fermò dove si trovava il bambino. A vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e adorarono. Aprirono i loro scrigni e offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Il commento al Vangelo
Dio non costringe a traguardi da raggiungere in fretta, ma consegna strade e apre percorsi nuovi. Interessante l’ultima riga del Vangelo di oggi: i Re Magi per un’altra strada fecero ritorno alla loro realtà di sempre. Infatti per il Vangelo Dio non si raggiunge, ma si incrocia. Questo trasforma gli incroci della vita in “spazi sacri”. Le strade dei Magi hanno incrociato tante situazioni, attraversando le quali si sono messi in discussione: i punti di domanda sono oggi le stelle che smuovono. Le strade dei Magi hanno incrociato Re Erode, che è la supponenza di chi deve giudicare, accusare, svilire egoisticamente solo perché non è come pensa e vuole. Le strade dei Magi finalmente hanno incrociato Dio non nell’onnipotenza ma nella normalità: la stella si ferma “nel luogo” dove la vita accade. Un traguardo desiderato diventa nuova partenza. E tra le curve e i rettilinei, tra le salite e le discese, Dio si propone come compagno, come scorta, come guida. L’ORO è bello e apre ai Magi e a noi la vista su se stessi. È simbolo di importanza: i regali che riceviamo ci fanno capire che per Dio e per chi ci ama noi siamo regali, siamo preziosi. Nella bellezza Dio si fa COMPAGNO per renderci conto di chi è un valore aggiunto per la nostra vita standoci accanto ma non ne cogliamo il valore perché diamo tutto per scontato. L’INCENSO è buono e apre ai Magi e a noi la mente sui fatti. È simbolo di divinità che fa percepire un oltre che interpella. È una resina dura e a nodi che il calore scioglie e rende fumo leggero che sale al cielo e pro-fumo che riempie la casa.
Dio si fa scorta
Nella bontà Dio si fa SCORTA per proteggere i nostri passi scaldandoci con coincidenze che rendono capaci di leggerezza e aprono una nuova coscienza di sé che cambia la percezione. La MIRRA è densa e apre ai Magi e a noi il cuore sugli altri. È simbolo di valore che fa gustare le qualità delle persone. È una essenza profumatissima, rara e molto costosa. Se la potevano permettere solo i nobili che si riconoscevano dalla scia che lasciavano. Aveva anche potenti capacità di cura e di conservazione (se ne cospargevano i morti, come Gesù). Nella densità Dio si fa GUIDA che rispetta le nostre scelte e se sbagliamo strada o ci mettiamo in situazioni difficili non ci rimprovera, non ci dice “te l’avevo detto!”, ma proprio partendo da dove siamo “ricalcola il percorso” e lo fa attraverso vibrazioni nell’anima dentro le relazioni. È tanto vero che Dio si incrocia, che Gesù per dimostrarcelo si è fatto “incrociare” in senso letterale, facendosi mettere in croce, per inchiodarsi a quelle due direzioni dell’esistenza, verticale e orizzontale, su cui si ingarbugliano i nostri passi. Le strade dei Magi alla fine incrociano noi, con il bello dell’oro che apre la vista su se stessi, con il buono dell’incenso che apre la mente sui fatti, con la densità della mirra che apre il cuore sugli altri Proviamo a seguire i Magi e osare direzioni diverse, sentendo Gesù come compagno, come scorta, come guida, perché Dio non ci costringe a traguardi, ma ci consegna strade.