“Abbiamo bisogno di aver lo sguardo rivolto verso l’alto anche per imparare a vedere la realtà dall’alto. Ne abbiamo bisogno nel cammino della vita, per farci accompagnare dall’amicizia con il Signore, dal suo amore che ci sostiene, dalla luce della sua Parola che ci guida come stella nella notte. Ne abbiamo bisogno nel cammino della fede, perché non si riduca a un insieme di pratiche religiose o a un abito esteriore, ma diventi un fuoco che brucia dentro e ci fa diventare appassionati cercatori del volto del Signore e testimoni del suo Vangelo. Ne abbiamo bisogno nella Chiesa, dove, invece che dividerci in base alle nostre idee, siamo chiamati a rimettere Dio al centro”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa dell’Epifania dalla Basilica di San Pietro.
ripartiamo da Dio
“Ripartiamo da Dio, cerchiamo in Lui il coraggio di non fermarci davanti alle difficoltà, la forza di superare gli ostacoli, la gioia di vivere nella comunione e nella concordia”, sottolinea il Papa. “I Magi hanno gli occhi puntati verso il cielo, i piedi in cammino sulla terra e il cuore in adorazione. Sono abitati dalla nostalgia dell’infinito e il loro sguardo è attratto dagli astri celesti. Non vivono guardando la punta dei loro piedi, ripiegati su sé stessi, prigionieri di un orizzonte terreno, trascinandosi nella rassegnazione o nella lamentela. Essi alzano il capo, per attendere una luce che illumini il senso della loro vita, una salvezza che viene dall’alto. E così vedono spuntare una stella, più luminosa di tutte, che li attrae e li mette in cammino – prosegue Papa Francesco – Questa è la chiave che dischiude il significato vero della nostra esistenza: se viviamo rinchiusi nel ristretto perimetro delle cose terrene, se marciamo a testa bassa ostaggi dei nostri fallimenti e dei nostri rimpianti, se siamo affamati di beni e consolazioni mondane, che oggi ci sono e domani non ci saranno più, invece che cercatori di luce e di amore, la nostra vita si spegne. I Magi, che pure sono stranieri e ancora non hanno incontrato Gesù, ci insegnano a guardare in alto, ad avere lo sguardo rivolto al cielo, ad alzare gli occhi verso i monti da dove ci verrà l’aiuto, perché il nostro aiuto viene dal Signore”.
Il ricordo di Benedetto XVI
“I Magi cercano Dio e trovano un Bambino in carne e ossa. Questo è importante: incontrare Dio in carne e ossa, nei volti che ogni giorno ci passano accanto, specialmente quelli dei più poveri. I Magi, infatti, ci insegnano che l’incontro con Dio sempre ci apre a una speranza più grande, che ci fa cambiare stile di vita e ci fa trasformare il mondo”, ha continuato il Papa. “Benedetto XVI affermava: ‘Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell’ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo. Per questo c’è bisogno di uomini che nutrano una grande speranza e possiedano perciò molto coraggio. Il coraggio dei Magi, che intrapresero un lungo viaggio seguendo una stella, e che seppero inginocchiarsi davanti a un Bambino e offrirgli i loro doni preziosi’. Infine, pensiamo che i Magi hanno il cuore prostrato in adorazione. Guardano la stella nel cielo, ma non si rifugiano in una devozione staccata dalla terra: si mettono in viaggio, ma non vagano come turisti senza meta. Essi arrivarono a Betlemme e, quando videro il Bambino, ‘si prostrarono e lo adorarono’. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono oro, incenso e mirra. Un re che è venuto a servirci, un Dio che si è fatto uomo – sottolinea il Papa – che ha compassione di noi, soffre con noi e muore per noi. Dinanzi a questo mistero, siamo chiamati a piegare il cuore e le ginocchia per adorare:
adorare il Dio che viene nella piccolezza, che abita la normalità delle nostre case, che muore per amore”.
L’Angelus
Quella dei Magi “è l’esperienza decisiva per loro e importante anche per noi: in Gesù Bambino, infatti, vediamo Dio fatto uomo”, ha detto il Papa all’Angelus dell’Epifania. “E allora guardiamo a Lui, meravigliamoci della sua umiltà – ha proseguito -. Contemplare Gesù, restare davanti a Lui, adorarlo nell’Eucaristia: non è perdere tempo, ma è dare senso al tempo; è ritrovare la rotta della vita nella semplicità di un silenzio che nutre il cuore”. “Stiamo anche noi davanti al Bambino, fermiamoci davanti al presepe – ha esortato il Pontefice -. E troviamo anche il tempo per guardare i bambini, i piccoli che pure ci parlano di Gesù, con la loro fiducia, la loro immediatezza, il loro stupore, la loro sana curiosità, la loro capacità di piangere e ridere con spontaneità, di sognare”. Secondo Francesco, “Dio è fatto così: Bambino, fiducioso, semplice, amante della vita. Se staremo davanti a Gesù bambino e in compagnia dei bambini impareremo a stupirci e ripartiremo più semplici e migliori, come i Magi. E sapremo avere sguardi nuovi e creativi di fronte ai problemi del mondo”. “Chiediamoci dunque – ha invitato il Papa -: in questi giorni ci siamo fermati ad adorare, abbiamo fatto un po’ di spazio a Gesù nel silenzio, pregando davanti al presepe? Abbiamo dedicato del tempo ai bambini, a parlare e a giocare con loro? E infine, riusciamo a vedere i problemi del mondo con lo sguardo dei bambini?”. “Maria, Madre di Dio e nostra, accresca il nostro amore per Gesù Bambino e per tutti i bambini, specialmente quelli provati da guerre e ingiustizie”, ha quindi aggiunto introducendo la preghiera mariana. “Sessanta anni fa, proprio in questi giorni, il papa San Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora si incontrarono a Gerusalemme, rompendo un muro di incomunicabilità che per secoli aveva tenuto lontani cattolici e ortodossi”, ha ricordato Papa Francesco all’Angelus.
“Impariamo dall’abbraccio di questi due grandi della Chiesa e andiamo avanti sulla strada dell’unità dei cristiani, pregando insieme, camminando insieme, lavorando insieme”, ha aggiunto il Pontefice.”E pensando a quello storico gesto di fraternità compiuto a Gerusalemme”preghiamo per la pace, per la pace in Medio Oriente, in Palestina, Israele, in Ucraina, in tutto il mondo”. “Tante vittime delle guerre! Tanti morti! Tanta distruzione!”, ha quindi esclamato il Papa, ribadendo: “Preghiamo per la pace”.
Foto: Vatican Media