Frossard racconta come è avvenuta la sua conversione nel libro “Dio esiste, io l’ho incontrato“. L’autore era ateo: cresciuto in una famiglia dove la madre era protestante, la nonna ebrea e il padre non era battezzato, non era mai stato sfiorato dal problema di Dio: per sua stessa ammissione non credeva a niente e se avesse creduto all’esistenza di una verità i preti sarebbero stati gli ultimi ai quali sarebbe andato a chiederla. Non provava infine alcuna curiosità per le cose di religione, che riteneva di un’altra epoca.
Nel testo narra come l’8 luglio 1935 si trovasse a Parigi, per accompagnare un amico che, in via d’Ulm, entrò in una chiesetta, mentre Frossard preferì attendere fuori. L’amico tardava e Frossard entrò a sua volta in chiesa; non trovò l’amico, ma si fermò davanti al Santissimo Sacramento.
L’autore racconta di aver sentito le parole “Vita spirituale” come sussurrate da una presenza invisibile, dalla sponda oscura in cui era ancora trattenuto vide l’evidenza di Dio, arrivando a ritenere come nell’universo ci sia un ordine, alla cui sommità c’è Dio.
Uscito dalla chiesa vide l’amico dicendogli: “Sono cattolico, apostolico, romano… Dio esiste ed è tutto vero”. Si rivolse a un prete e si avvicinò definitivamente alla religione cattolica. In famiglia la madre e la sorella, a differenza del padre, si convertirono al Cattolicesimo.
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