La statua del Redentore o Cristo Redentore è una scultura posta sulla cima del monte San Biagio, sovrastante Maratea, in provincia di Potenza.
Fu realizzata con un particolare impasto di cemento misto a scaglie di marmo di Seravezza dall’artista fiorentino Bruno Innocenti tra il 1963 e il 1965. Alta 21,13 metri, è una delle statue più grandi d’Italia, seconda solo al Colosso di San Carlo Borromeo.
Arrivato a Maratea nel 1953 per avviare attività industriali con l’aiuto della Cassa del Mezzogiorno, il biellese conte Stefano Rivetti di Val Cervo concepì l’idea di sostituire la croce commemorativa con un grande monumento al Cristo Redentore, e palesò le sue intenzioni con una lettera indirizzata all’amministrazione comunale il 5 settembre 1961. Il consiglio comunale di Maratea ne approvò la costruzione, previo smantellamento e conservazione della Croce (avviato nel settembre 1963), che fu ricostruita in un altro sito.
Già dal 1957 Rivetti aveva affidato il progetto all’artista Bruno Innocenti, docente presso l’Istituto statale d’arte di Firenze. I primi bozzetti della statua risalgono al 1960. Nel 1964 fu affidato all’ing. Luigi Musumeci lo studio e il progetto strutturale e portante della struttura, il quale iniziò la costruzione dell’armatura in calcestruzzo e ferro, fissata alle fondamenta scavate nella roccia della montagna con l’utilizzo di oltre 14 tonnellate di ferro che divennero lo scheletro portante dell’opera. Nel settembre dello stesso anno iniziò la gettata del conglomerato di marmo e cemento che avrebbe composto il corpo della statua.
Tra fine del 1964 e i primi mesi del 1965, infine, avvenne la scalpellatura di tutta la superficie della scultura realizzata personalmente da Bruno Innocenti. La costruzione fu eseguita da una ditta friulana che si avvalse di manodopera locale proveniente dalla stessa Maratea e da Lauria.
La statua oggi
Una volta completata, non vi fu alcuna cerimonia per inaugurare la grande statua. Dopo le elezioni comunali del 1964, che videro contrapposte due liste, una molto vicina agli interessi di Rivetti e un’altra di stampo popolare di segno opposto, e la vittoria di quest’ultima, tra la comunità e la classe dirigente di Maratea e l’imprenditore piemontese si instaurò un clima di freddezza e ostilità, che comportarono tra l’altro la mancata cerimonia di inaugurazione del monumento. In ogni caso, il grande Cristo Redentore entrò, seppure in sordina, nel panorama artistico marateota acquistando velocemente un ruolo da protagonista.
Dal 23 al 28 luglio 2013 l’area della statua è stata al centro del raduno interdiocesano per la giornata mondiale della gioventùdi quell’anno, destinato a raccogliere i fedeli che non potevano recarsi a Rio de Janeiro.
In questa occasione fu lanciata per la prima volta l’idea di un gemellaggio tra la città di Maratea e quella di Rio, dove si trova il più famoso Cristo Redentore al mondo. Il consiglio comunale di Maratea deliberò in tal senso il 23 luglio 2013
La sigla di questo gemellaggio si è avuta però solo il 16 ottobre 2021. In occasione del festa nazionale brasiliana nota come Dia da Italia, l’Arcidiocesi di Rio de Janeiro ha firmato un gemellaggio con la città di Maratea allo scopo di condividere esperienze e spiritualità tre i due monumenti, incoraggiando il turismo e i pellegrinaggi. A ricordo di questo evento sono state apposte due targhe sotto i monumenti.
Nel 2014 si è costituita la Fondazione Cristo di Maratea Onlus per iniziativa di Chiara Rivetti di Val Cervo, figlia di Stefano. La Fondazione Cristo di Maratea, senza scopo di lucro, ha l’obiettivo di cooperare alla manutenzione, alla tutela e alla valorizzazione della Statua del Cristo, elemento di forte attrazione del turismo culturale e religioso.