Che cosa è davvero la ” Sede vacante”? Come e chi esercita il “munus petrinum” nel periodo che va dalla fine di un pontificato all’inizio di un altro?
“Durante la vacanza della Sede Apostolica, il Collegio dei Cardinali non ha nessuna potestà o giurisdizione sulle questioni spettanti al Sommo Pontefice, mentre era in vita o nell’esercizio delle funzioni del suo ufficio; tali questioni dovranno essere tutte ed esclusivamente riservate al futuro Pontefice. Dichiaro, pertanto, invalido e nullo qualsiasi atto di potestà o di giurisdizione spettante al Romano Pontefice mentre è in vita od è nell’esercizio delle funzioni del suo ufficio, che il Collegio stesso dei Cardinali giudicasse di esercitare, se non entro i limiti espressamente consentiti in questa Costituzione”.
E la Costituzione è la Universi Dominici Gregism voluta da San Giovanni Paolo II e rivista da Benedetto XVI.
Il tema della autorità durante la ” Sede vacante” è davvero intrigante. Il Papa governa anche quando non c’è? In qualche modo si con una legge particolare “ma anche e in modo speciale governa l’auctoritas papale impersonale e comunque reale tramite la forza della simbologia degli spazi, del cerimoniale e della liturgia più specifica”.
Ci sono poi i cardinali. Il Collegio cardinalizio è “un corpo che, con la sua autocoscienza ecclesiale e politica, tiene relazioni con i sovrani e il resto della Chiesa, anche quella romana, in cui è incardinato e dunque di cui è espressione”. La storia è testimone di eventi davvero singolari nelle vicende papali.”A volte i condizionamenti del papa morto possono essere assai stringenti. È il caso dei papi Pio VI (1775-1799) e Pio VII (1800-1823), che, avendo vissuto in tempi di persecuzione della Chiesa e soprattutto del Papato, avevano delegato prima ad una congregazione cardinalizia, poi ad un singolo cardinale e infine anche un semplice prelato pieni poteri papali su tutta la Chiesa, che continuavano ad esercitarli anche nel tempo della sede vacante con la giustificazione del bene spirituale dei fedeli”.
Situazioni eccezionali ovviamente. Ma ci sono anche fatti “simbolici” come il famoso gesto di Paolo VI che impose la sua stola al patriarca di Venezia Albino Luciani, che poi diventa papa con il nome di Giovanni Paolo I nel 1978.
E poi ci sono indicazioni “personali” come quando Giovanni Paolo II nel 2004, nel libro delle sue memorie, dichiarò che rendeva ‘grazie a Dio per la presenza e l’aiuto del cardinale Ratzinger, che è un amico fidato’. Il cardinale divenne Papa nel 2005.
Ci vuole uno sguardo ampio sul governo universale della Chiesa esercitato nella Sede Vacante. Si deve attraversare la storia politica, religiosa, culturale, del diritto e delle istituzioni, del pensiero giuridico, delle rappresentazioni e dei simboli seguendo le linee di ricerca delle norme dei conclavi (dalla loro invenzione alla loro reiterazione fino al dettaglio dei dispositivi interni), i simboli (dal cerimoniale al significato degli spazi del Palazzo Apostolico Vaticano) e le ragioni di Stato e Chiesa tra politiche internazionali, ecclesiastiche, dichiaratamente religiose e a volte strettamente locali.
In pratica tutto è nelle mani del Collegio cardinalizio e del Camerlengo. Non esiste più la Camera Apostolica ma ovviamente si svolgono le Congregazioni dei cardinali:
“In periodo di Sede Vacante, si avranno due specie di Congregazioni dei Cardinali: una generale, cioè dell’intero Collegio, fino all’inizio della elezione e l’altra particolare. Alle Congregazioni generali devono partecipare tutti i Cardinali non legittimamente impediti, non appena sono informati della vacanza della Sede Apostolica. Tuttavia ai Cardinali, che a norma del n. 33 di questa Costituzione non godono del diritto di eleggere il Pontefice, è concessa la facoltà di astenersi, se lo preferiscono, dalla partecipazione a tali Congregazioni generali.
La Congregazione particolare è costituita dal Cardinale Camerlengo di Santa Romana Chiesa e da tre Cardinali, uno per ciascun Ordine, estratti a sorte tra i Cardinali elettori già pervenuti a Roma. L’ufficio di questi tre Cardinali, detti Assistenti, cessa al compiersi del terzo giorno, ed al loro posto, sempre mediante sorteggio, ne succedono altri con il medesimo termine di scadenza anche dopo iniziata l’elezione” si legge nella Universi Dominici Gregis.
Il titolo Sede Apostolica Vacante indica non solo un periodo di tempo quindi, ma anche una serie di avvenimenti, di riti e di atti che hanno luogo in tale periodo. L’affermazione Sede Apostolica inoltre chiarisce che si tratta di tempo e di atti concernenti la Sede Vacante del Vescovo di Roma, cioè del successore dell’apostolo Pietro. Il periodo della Sede Vacante è dunque caratterizzato da alcuni eventi che si susseguono nel tempo: la morte del Romano Pontefice, le Congregazioni dei Cardinali, il Conclave con l’Elezione del Romano Pontefice.
Nel periodo della Sede Vacante acquistano rilievo, oltre al Collegio dei Cardinali, alcune figure particolari come il Cardinale Camerlengo di Sacra Romana Chiesa, il Cardinale Decano, il Segretario del Collegio di Cardinali, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. I ruoli di queste persone come anche gli atti da compiere sono regolati dalla tradizione codificata secondo le disposizioni del Papa.
I Romani Pontefici hanno spesso prescritto delle norme da osserva re durante la Sede Vacante. Nell’intento di rispondere alle esigenze del particolare momento storico hanno emanato norme sulla
Sede Vacante: Pio X, Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII, Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II e anche Papa Francesco sopprimendo di fatto la Camera Apostolica.