Chi è il forestiero? Mario, piccolo imprenditore, che ogni giorno lotta per la sopravvivenza della sua azienda o Malik, giovane misterioso che arriva «dall’Africa», come frettolosamente viene liquidata la sua provenienza?
Forse, tutti e due. Nel romanzo “L’ultimo dei Fuasté” di Marilena Lualdi (Edizioni Progetto Cultura) si esplora la solitudine del piccolo imprenditore, ma anche l’umanità sua e del mondo che contribuisce a costruire ogni giorno. Quella di Mario, appunto, che si sente l’ultimo dei forestieri eppure si trova a tendere la mano che pensava gli fosse negata proprio a uno straniero. Una storia intensa, drammatica, ma a tratti anche divertente: perché l’azienda è il luogo dove l’umanità trascorre tanto tempo e mostra i suoi molteplici volti. Ne è convinta Marilena Lualdi, giornalista e scrittrice: la sua vita professionale è iniziata alla Prealpina ed è proseguita a La Provincia di Como e ora nel gruppo MoreNews, con una particolare attenzione al mondo delle imprese, alle loro sfide, alle loro difficoltà, ai volti prima che ai bilanci.
Nella suggestiva sala Morselli della biblioteca civica di Varese il libro è stato recentemente presentato, dopo una serie di incontri a Busto Arsizio – città dove è nata l’autrice -, Vercelli, Como, Crespi d’Adda e in altre località ancora (prossima tappa a Novara per il Circolo dei lettori il 26 febbraio alle ore 18), alla presenza dell’imprenditore Michele Tronconi e dello scrittore Giuseppe Battarino, rispettivamente autori della prefazione e della postfazione.
La sfida quotidiana del piccolo imprenditore oggi, dalla lotta perenne contro la burocrazia, la storia di chi ce l’ha fatta, ma anche di chi ha drammaticamente rinunciato, la sofferenza e l’orgoglio come pure il sorriso delle piccole, grandi vicende delle nostre aziende: questi gli scenari al centro del romanzo “L’ultimo dei Fuasté”. Come ha scritto Gianfranco Fabi sul Sussidiario, «il libro di Marilena Lualdi, anche per la sua prosa accattivante, può così essere considerato un nuovo romanzo industriale. La fabbrica, l’azienda, i bilanci sono tuttavia dei comprimari, importanti ma soprattutto perché permettono di mettere in risalto il fattore umano, il valore della persona, quei buoni sentimenti che sono una testimonianza e un invito alla riflessione».
Perché siamo tutti forestieri, come si è ribadito a Varese, ma tutti possiamo esserlo un po’ meno, insieme.
Marilena Lualdi ha scritto il primo libro, insieme al padre Antonio – “Quando il nonno prese per il naso il Re” nel 2009 con Nomos: casa editrice con cui ha pubblicato anche “L’importanza di essere secondi” e “L’aria di Chiara”. Tra le sue altre opere, “Un fiume di bene” (dedicato alla vita di un grande imprenditore e benefattore comasco, Giannino Brenna) e “Chi ha bisogno di Willy”, pubblicato con Mursia