Deve tutto al comunista col borsello che discettava nel salotto di Renzo Arbore a Quelli della notte («Non capisco ma mi adeguo») e a una vedova indomabile, la signora Emma Coriandoli, presenza fissa a Che tempo che fa da Fabio Fazio, la domenicasuRai3.MaurizioFerrini da Cesena (ma vive a San Marino), 70 anni il 12 aprile, comico e grande osservatore, dal successo al dimenticatoio: i no di cui ancora si pente («Si può dire no a Sergio Leone? Ero matto? No, purtroppo solo snob»), i momenti difficili.
Il 12 aprile sono 70 anni. Bilanci?
«No, 70 contiene solo la magia del numero, bilanci non ne faccio. Li ho già fatti. Come diceva mio babbo: “Finiti i 70 vado verso i 71”. Era un tornitore meccanico molto preciso».
Vive una nuova giovinezza con il successo da Fazio.
«Tirando fuori la signora Coriandoli dall’armadio avevo due strade: o rimaneva la ragazza di paese di un tempo o diventava trendy, social, e seguiva le mode come le donne di oggi. Ho scelto la seconda via».
Si è ispirato ai suoi genitori?
«Vivo ancora alle spalle dei miei. Mia mamma, Rina, terza elementare, era una donna umile che aveva uscite incredibili. Guardava le gare: “Poverino, ma se cominciano dall’ultimo è il primo”. Rovesciava tutto e trovava l’essenza: “Oggi sono tutti intelligenti, non si trova più un ignorante per fare due chi
E suo padre?
«Sesta elementare, aveva capito tutto: “Il problema dell’uomo è l’egoismo”. Era comunista aveva una piccola impresa e dava agli operai quasi quello che prendeva lui. Gli amici erano il barbiere, il meccanico, il giornalaio: stra-educati. Un mondo fatato. Le parole pesanti sulle donne la prima volta le ho sentite a Rimini».
La signora Coriandoli da Bagnacavallo, vedova di Adelmo, è inarrestabile.
«Mi ha ispirato la mia dirimpettaia, Ada Ronconi, grande acume. La Coriandoli è un iceberg: la parte emergente è buona, ma è retta dalla malizia. La weltanschauung è che se muore il marito “un po’ dispiace”. A teatro o nei ristoranti, quando racconto come è morto Adelmo, gli uomini restano impietriti».(…)
Il momento più difficile?
«Ho detto una marea di no. Purtroppo per snobismo. Ma non mi hanno mai cercato per farmi fare ciò che volevo. Ho una mia idea di comicità. Vacanze di Natale per me è peggio del porno, però i ragazzi lo guardano per riderne». (…)
Con Leone come andò?
«Ricordo ancora la telefonata: “Sono Sergio Leone, le faccio i complimenti, la vorrei al posto di Alberto Sordi nel film Troppo forte”. Dico: no. “Può ripetere per favore?”, e si incrinarono i vetri. Capisce? Parlavo con lo scopritore di Clint Eastwood, Eli Wallach, Charles Bronson, ha diretto De Niro… E il genio Ferrini dice no. Vorrei prendere la pillola di cianuro».
È vero che ha perso tutto?
«Non lavoravo, per guadagnare facevo persino gli oroscopi, sono un grande studioso. Ho vissuto un momento difficile». (…)
Cosa l’ha aiutata nella vita?
«La fede. Le persone che hanno fede sono state toccate, hanno avuto una visione. Io ho questa fortuna».
Oggi cosa sogna?
«Il cinema. Farò lo spettacolo “Bigodini e paillettes: Signora Emma Coriandoli e il comitato parrucchiere di Bruxelles”. E poi preparo un film, vorrei girarlo a San Marino, in cui farò Coriandoli influencer col figlio comunista: è il personaggio di Quelli della notte e rifiuta il mondo della madre».
Estratto dell’articolo di Silvia Fumarola per Repubblica.