Questo Miracolo Eucaristico si verificò la notte tra il 16 e il 17 aprile del 1560, nel Convento dei Padri Francescani. Papa Pio IV, preso atto delle conclusioni positive della Commissione Cardinalizia da lui nominata per verificare la veridicità del Prodigio, giudicò che l’avvenimento fosse superiore ad ogni causa naturale e che perciò era da considerarsi vero Miracolo (Bolla Sacrosancta Romana Ecclesia, 19 settembre 1560): «La Sacrosanta Romana Chiesa, che desidera innanzitutto la purezza della religione cristiana, come vigila continuamente perché non si creda a falsi miracoli, così è sollecita che si eterni il pio devoto ricordo di quelli che il Redentore Nostro per misericordia verso il genere umano, si degna talvolta operare tra i cristiani, a sua lode e gloria e ad esaltazione della fede cattolica.
Il miracolo di Morrovalle in provincia di Macerata
Abbiamo saputo che in un fortuito incendio, avvenuto nella notte del 17 aprile u.s., nella chiesa di San Francesco dei minori Osservanti, nella terra di Morrovalle, provincia nostra della Marca Anconitana, il Santissimo Corpo di Gesù in Sacramento, custodito sull’altare maggiore, rimase per divina virtù intatto e i fedeli sempre più numerosi anda- vano a visitarlo sicuri di essere davanti a un Miracolo. Noi che in tutte le cose, ma specialmente in quelle riguardanti la fede, giudi- chiamo che non bisogna credere inconsideratamente, ordinammo al Ven. fratello nostro Ludovico di Bertinoro, uomo integro e prudente, che andasse in detta terra, indagasse diligentemente la verità del fatto e ci riferisse fedelmente quanto avesse scoperto. Egli, ricevuto il nostro ordine, recandosi in detta terra, indagò tutto minutamente e, quindi, formato legittimamente il processo, ne diede a noi relazione. E noi affidammo l’esame del processo stesso al Ven. Fratello nostro Rodolfo, Vescovo Portuense-Carpense, e ai diletti nostri figli Giovanni Michele di Santa Anastasia Saraceni e Giacomo di Santa Maria in via Pozzi, a Giovanni Battista di San Clemente detto Cicade e a Clemente della B. Maria di Aracoeli, Cardinali dell’Ordine dei preti, uomini integerrimi e dottissimi, i quali, visto e conside- rato diligentemente il processo ed avuta ogni altra piena informazione ci riferirono come il Sacramento, in tempo dell’incendio, rimanesse perfettamente salvo e illeso, mentre fu consumato il Tabernacolo di legno e il vaso d’argento ove si custodiva. Vi era in quel convento il diletto figlio Battista di Ascoli, di quell’Ordine, uomo, come udimmo anche da altri testimoni degni di fede, buono, semplice, di vita inte- gerrimo, che nel precedente sabato Santo, celebrando in quell’altare aveva consacrato la Sacrosanta Ostia e l’aveva riposta in quel Tabernacolo e vaso. […].
Il guardiano del convento
II guardiano di quel convento, il giorno 27 dello stesso mese di aprile gli impose di sgombrare, insieme ad un altro religioso della stessa casa, l’altare dalle macerie. II P. Battista, postosi all’opera e salito sull’altare, nello sforzo di rimuovere un gran frammento di marmo, divelto dalla violenza del fuoco, abbassando gli occhi, vide nella cavità del muro, prima coperto da quel marmo, la santissima Eucaristia. Stupefatto ed attonito, implorando con molte lacrime la misericordia di Dio, gridò al Miracolo; ciò udito, sia il compagno che gli altri religiosi della casa e finalmente tutte le persone di quella terra colà accorse videro egualmente ed adorarono la sacra Ostia, sopra il Corporale e sopra un frammento di lino bruciato, coperta da un po’ di cenere, ma del tutto intatta e con grande devozione e religiosamente resero grazie all’Onnipotente Dio.
L’indulgenza plenaria
Noi, considerando tutte queste cose ed anche quanto abbiamo udito dai detti Cardinali e dal Vescovo Ludovico, fummo certi che in ciò non vi era inganno o frode e che l’avvenimento era sopra ogni ragione naturale e perciò stando al voto ed assenso dei medesimi fratelli nostri lo avemmo e giudicammo per indubitato Miracolo. E perché sia debitamente onorato il Miracolo, manifestatoci per divina benignità, misteriosamente in questi tempi, per avvalorare la nostra fede, mentre, per istigazione diabolica, così gran sacramento viene impugnato e malmenato, specie dagli eretici, annunziamo che tutti i fedeli debbono conoscere e celebrare con tutto il cuore affettuosamente questo fatto. E perché i fedeli siano a ciò maggiormente spinti concediamo l’indulgenza Plenaria di tutti i loro peccati e la remissione perpetua a tutti e ai singoli d’ambo i sessi veramente pentiti e confessati o aventi proposito di confessarsi nei tempi stabiliti dalla legge, i quali debitamente visiteranno detta chiesa nei giorni dell’incendio e del manifesto Miracolo; e ordinammo che in questi giorni in essa chiesa perpetuamente si celebri l’Ufficio del Corpus Domini e si preghi devotamente il Signore che ci mostrò tanto Miracolo; non ostando a ciò qualunque cosa.
La Bolla Pontificia
A nessuno dunque sia lecito infrangere questo nostro ordine o temerariamente contrastarlo: se alcuno lo osasse, sappia d’avere in corso l’indigna- zione dell’Onnipotente Dio e dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo». In ossequio alle indicazioni contenute nella Bolla pontificia, i giorni dell’anniversario dell’incendio e del rinvenimento della santissima Ostia (17 e 27 aprile) divennero festivi e tutti si astenevano dal lavoro. Essendo tale la moltitudine di persone che accorreva, si decise di ampliare la chiesa, dove ogni anno i religiosi cominciarono a celebrare, con particolare solennità, i giorni del 17 e del 27 aprile che furono chiamati «dei due Perdoni». Attualmente la ricorrenza è festeggiata con l’esposizione del Santissimo Sacramento e della teca sull’altare maggiore. I Perdoni, cioè le due indulgenze plenarie, possono esser lucrati nella chiesa di San Bartolomeo. A causa delle varie vicissitudini storiche, purtroppo oggi non rimane più nulla dell’Ostia miracolosa scampata all’incendio. Nel 1960 fu celebrato solennemente il quarto centenario del Prodigio, e il Consiglio Comunale di Morrovalle, all’unanimità, deliberò di apporre sulla facciata della porta principale della cittadina l’iscrizione «Civitas Eucaristica».
I Miracoli Eucaristici nel Mondo – Mostra internazionale ideata dal servo di Dio, Beato CARLO ACUTIS