“Sento che c’è un’atmosfera rivoluzionaria che dimostra che siamo alla vigilia di un’incomparabile transizione storica” afferma il leader dell’opposizione mozambicana, Venancio Mondlane, commentando le dimostrazioni che continuano a susseguirsi nel Paese dell’Africa australe dopo il voto del 9 ottobre.
La vittoria del FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico, al potere dal 1975) che ha visto ottenere sia la presidenza, con l’elezione del suo candidato, Daniel Chapo, sia la maggioranza in parlamento, è fortemente contestata dall’opposizione che ha denunciato brogli elettorali.
Mondlane, candidato di PODEMOS (Partito Ottimista per lo Sviluppo del Mozambico) ha rivolto un appello alla popolazione a scendere in piazza per protestare, ed ha denunciato di essere stato fatto oggetto di un tentativo di omicidio in Sudafrica dove si era rifugiato.
Le forze dell’ordine hanno risposto con il lancio di candelotti lacrimogeni, con cariche di polizia ma sono stati segnalati pure spari con armi da fuoco contro i dimostranti.
Secondo l’Ordine dei medici del Mozambico, tra il 18 e il 26 ottobre, 10 cittadini sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco e altri 73 sono rimasti feriti in tutto il Paese. Il 5 novembre altre 9 persone sono state uccise dai proiettili sparati dalla polizia, nella capitale Maputo e in altre località. Anche altre categorie professionali come l’associazione degli avvocati ha espresso preoccupazione per quello che potrebbe accadere affermando che “vi sono le condizioni per un bagno di sangue” e chiedendo di prendere in considerazione l’annullamento delle elezioni del 9 ottobre.
Per cercare di contenere la propagazione delle proteste, sono state interrotte a intervalli irregolari le comunicazioni Internet. Ma questo non impedisce alle manifestazioni di diffondersi anche con forme particolari come la “proteste delle pentole”, con i cittadini che sbattono con forza le stoviglie dalle finestre producendo un rumore assordante per le strade delle città mozambicane.
Il valico di confine tra Mozambico e Sudafrica di Lebombo è stato chiuso dopo che diversi camion provenienti dal Sudafrica sono stati vandalizzati. Circa 500 autisti rimasti bloccati ricevono aiuti umanitari dalla Croce Rossa. (Agenzia Fides).