La giovane Vivian Ogu, uccisa quando aveva appena 14 anni per aver resistito a uno stupro, ha iniziato la sua strada verso gli altari il 7 ottobre, con l’apertura della sua causa di canonizzazione. Vivian, che viveva nel villaggio di Umuelem, nel sud della Nigeria, è stata uccisa da uomini armati il 15 novembre 2009. Secondo l’agenzia vaticana Fides, nel decreto con cui è stata aperta la causa della giovane donna, Mons. Augustin Obiora Akubeze, arcivescovo della città del Benin (Nigeria), ha riconosciuto che “la sua fama di martirio e santità è cresciuta dalla sua morte”. “Invitiamo tutti i fedeli che possono dare una testimonianza valida a presentarsi e a contattare la Curia arcidiocesana con le loro informazioni, che siano favorevoli o sfavorevoli alla fama di martirio e santità di detta Serva di Dio”, ha incoraggiato il Prelato. Se beatificata, Vivian sarebbe diventata la seconda beata della Nigeria insieme a Cyprian Iwene Tansi, che Papa San Giovanni Paolo II ha beatificato nel 1998.
Una vita di fede
Nata il 1° aprile 1995 nella città del Benin, fu battezzata nella chiesa cattolica di San Paolo, nella stessa città nigeriana, il 1° luglio di quell’anno. Ha ricevuto la Prima Comunione il 21 marzo 2005. Si stava preparando per la Conferma quando è stata uccisa. A nove anni si distingueva già per il suo zelo apostolico e il suo coraggioso messaggio di purezza, ispirato al modello di Santa Maria Goretti, una giovane donna italiana che all’età di 11 anni fu uccisa dopo aver resistito a un tentativo di stupro nel 1902. Il suo impegno evangelizzatore è diventato concreto in progetti come il coro dei bambini della sua parrocchia, che è arrivato anche a guadagnare competizioni musicali. Il suo noto amore per la Chiesa portò ad essere nominata come prima presidente nella sua parrocchia della Pontificia Associazione della Santa Infanzia, conosciuta anche come la Pontificia Opera della Santa Infanzia, un progetto ecclesiale per promuovere lo spirito evangelizzatore tra i più piccoli. Con questa responsabilità si è dedicato ad aiutare i bambini con disabilità e gli orfani. Insieme alla sua famiglia, ha fatto parte del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
L’esempio di Santa Maria Goretti
La mattina del 15 novembre 2009, Vivian ha partecipato alla Messa e poi ha partecipato alle lezioni del catechismo della sua parrocchia, parlando, come al solito, della verginità e della purezza, tenendo sempre presente come modello Santa Maria Goretti. Quella notte, tre criminali sono entrati nella casa della giovane donna, hanno attaccato la sua famiglia, lasciando suo padre ferito, e hanno portato via Vivian e sua sorella maggiore. Nelle vicinanze, hanno cercato di violentarle. Vivian ha messo una tale resistenza che i criminali hanno deciso di spararle e ucciderla.
La strada di Vivian Ogu verso gli altari
Mons. Augustin Obiora Akubeze ha istituito il Movimento Vivian Ogu nel marzo 2014, nel tentativo di diffondere la vita esemplare della giovane donna e raccogliere testimonianze di possibili miracoli per un’eventuale causa di canonizzazione. Nel maggio di quest’anno, quel movimento chiese all’arcivescovo di indagare sulla vita di virtù e sulla morte eroica di Vivian. Cristiana Marinelli, con sede a Roma, fu poi nominata come postulatrice della causa. Il 7 ottobre, l’arcivescovo ha reso pubblico l’inizio della causa dopo la celebrazione della Messa delle 10:00 a.m. (ora locale) nella Cattedrale di Città del Benin. In una dichiarazione rilasciata due giorni prima, il Movimento Vivian Ogu ha sottolineato che la causa di canonizzazione non si basa solo sul suo omicidio per aver resistito a uno stupro, ma “a causa del grande impatto che ha avuto sulla vita di tanti giovani, così come sul suo zelo per il Signore prima della sua morte”. (ACI Prensa).