L’invito del Papa, durante il Giubileo del mondo della comunicazione, a raccontare anche storie di speranza (“il vostro storytelling sia anche hopetelling”), quelle che “nutrono la vita” è stato il punto di partenza di Spes, il nuovo programma di Rai Vaticano e Rai Approfondimento, partito 12 aprile alle 23.55 su Rai 3, condotto dalla vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia, con gli editoriali del responsabile di Rai Vaticano Stefano Ziantoni.
Un viaggio nel quale ognuna delle sette puntate sarà su un tema calato anche nella complessità e gli ostacoli della vita quotidiana e sociale. Argomenti affrontati anche dal pontefice, come i giovani, il creato, gli anziani, il lavoro, i po la scienza e la pace. “Il servizio pubblico ha una missione istituzionale profonda legata al racconto dell’evento giubilare, per l’universalità del messaggio, la sua inclusività, la memoria collettiva e i valori educativi – spiega il direttore di Rai Approfondimento Paolo Corsini -. Questa è una nuova idea di programma dedicato all’anno santo. Si va oltre i singoli eventi religiosi e la funzione educativa del Giubileo, concentrandosi sul significato più profondo di ‘spes non confundit’, la speranza non delude. E’ una piccola inchiesta sulla speranza nella società di oggi”.
Con Spes “cercheremo di interpretare il senso del servizio pubblico – dice Boccia – calando la ricchezza del magistero, della parola del Pontefice,di chi ha fede in storie di speranza nella vita quotidiana, senza ignorarne le complessità e anche con molti interlocutori laici”. Si affronteranno pure temi di più stretta attualità come la pace: “Cercheremo di non banalizzare – prendendo una posizione facile – sottolinea la giornalista -. Il Papa sul tema si è espresso sempre in una maniera molto chiara, che a volte ha dato anche adito a polemiche e strumentalizzazioni da parte di chi voleva dare forza alle proprie posizioni politiche. Noi daremo voce, nella puntata, all’ambasciatore Massolo e altri ospiti che possano calare il tema nella concretezza politica e geopolica. La pace non è pacifismo di bandiera,si parlerà di come si possa arrivare a una pace giusta, con il rispetto delle sovranità nazionali”.
Fra i nodi il Medio Oriente, dove “c’è un’azione di guerra nata da un attacco di Hamas, la reazione è stata commisurata? E’ uno degli aspetti che tratteremo. Saremo una voce pluralista, portando avanti il messaggio della Santa Sede e le varie posizioni e espresse”.
Spes “è un programma che parla di speranza nel suo senso pieno e reale – commenta monsignor Rino Fisichella, pro prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione in un video messaggio durante conferenza stampa – quello di costruire insieme qualcosa che le dia ancora più corpo”. Ogni argomento nelle varie puntate “sarà esplorato attraverso due parole chiave – racconta Stefano Ziantoni – per i giovani saranno sogno e delusione; per il creato armonia e disordine; per gli anziani (fra gli ospiti monsignor Vincenzo Paglia) fiducia e timore; per pace, pazienza e confini; per la scienza certezza e dubbio”.
Il dubbio “è ciò che dovremmo sempre coltivare, ed è importante parlarne anche in relazione alla scienza, che a volte quando lo esclude del tutto rischia di diventare dogmatismo – commenta Boccia -. Ci occuperemo anche di aspetti come la denatalità perché siamo un Paese che non fa più figli”. (ANSA).