Agli imprenditori dell’America Latina da lui in udienza, Papa Francesco ha chiesto di rimanere uniti, creando reti forti come quelle dei discepoli quando facevano i pescatori, per affrontare quelle che definisce “le ombre” del nostro tempo. Sono dal Papa i membri del Consejo Empresarial dell’America Latina, un consiglio costituito 34 anni fa che include imprenditori di 19 Paesi del continente sudamericano, e che quest’anno hanno deciso di tenere la loro assemblea annuale in Vaticano. Immancabile, dunque, l’incontro con Papa Francesco.
La cultura dell’incontro
Papa Francesco dice di apprezzare l’iniziativa, ricorda di aver detto già a un gruppo di imprenditori europei che “è imprescindibile focalizzare il lavoro a partire da una cultura dell’incontro”, i cui valori sono quelli che ispirano il mondo imprenditoriale per “potersi difendere dalle ombre del male”, che ci invadano al punto di “degradare o schiavizzare le persone”. Invece, spiega il Papa, la cultura dell’incontro “esprime la ricerca del bene comune, contribuendo così a dissipare queste ombre”, e sono valori che “si traducono concretamente nei numerosi sforzi e sacrifici quotidiani che le imprese realizzano per andare avanti”, dando nuove prospettive ai lavori, evitando conflitti e non arrivare al dolore del licenziamento.
I costruttori di reti
Papa Francesco propone agli imprenditori di essere come “i primi seguaci di Gesù, costruttori di reti”. Così come i discepoli, per fare i pescatori, dovevano avere “reti forti ed efficaci”, così gli imprenditori, “per poter affrontare il mare del mondo e le tempeste che si presentano” devono “essere uniti, creando reti, aiutandosi gli uni gli altri”. Papa Francesco sottolinea che “il servizio che realizzano non è astratto, ma riguarda ogni persona ed ogni popolo” ed è per questo che “è necessario agire insieme, senza mettere i piedi a nesuno ma anche senza lasciare nessuno indietro”.
Gli imprenditori latino-americani
Il Papa sostiene che è significativo che si sia deciso di fare l’incontro annuale a Roma, dove è la tomba di Pietro ma anche di molti altri discepoli del Signore che furono capaci di trasformare “l’ambiente in cui vivevano alla luce del Vangelo”. Ed è questo l’esempio che il Papa lascia agli imprenditori latino-americani, perché possano “rinnovarsi interiormente per andare avanti”, seguendo lo strumento della rete e la bussola del Vangelo, ma anche l’ancora della speranza. E così, conclude Papa Francesco, possiamo “uscire a navigare, con la confidenza che è Dio che ci guida e accompagna nel cammino”.
L’incontro con il Patto educativo Africano
“Dopo le politiche di educazione di massa, che hanno caratterizzato i primi decenni del post colonialismo, è tempo ora di lavorare insieme ai governi locali per la qualificazione sempre maggiore dell’educazione, soprattutto formando bene gli insegnanti, valorizzandoli e creando le condizioni necessarie per l’esercizio dignitoso della loro professione”. Papa Francesco lo ha detto ai Membri della “Fondation Internationale Religions et Sociétés” ricevuti questa mattina in udienza.
Investire le migliori energie
Il Papa ha parlato del Patto educativo africano “frutto del Simposio Internazionale che avete celebrato nel novembre scorso a Kinshasa, con il patrocinio della Conferenza Episcopale del Congo, organizzato dalla Fondazione Internazionale Religioni e Società e dall’Università Cattolica del Congo”. Una educazione in stile africano è il futuro: “Guardiamo l’Africa con molta fiducia, perché ha tutto quanto le serve per essere un continente capace di tracciare i cammini futuri” ha detto il Papa ed ha aggiunto: “Il cristianesimo si sposa con la parte migliore di ogni cultura e aiuta a purificare ciò che non è autenticamente umano, e quindi neppure divino”.
La citazione di Plinio il Vecchio
Il Papa ha ricordato uno statista e servo di Dio Julius Nyerere “chiamato “maestro”, che seppe dar vita a politiche educative per la crescita di tutti i suoi connazionali, indipendentemente dalle condizioni economiche o sociali. Egli era sostenuto dalla sua fede cattolica e affermava che senza la celebrazione eucaristica sarebbe stato impossibile per lui compiere il suo lavoro”. Infine il Papa cita Plinio il Vecchio:” «Ex Africa semper aliquid novi», «Dall’Africa sorge sempre qualcosa di nuovo». Questo Patto è una novità che si sviluppa a partire da due grandi radici: la cultura tradizionale e la fede cristiana. E, come dice un altro proverbio africano, “quando le radici sono profonde, non c’è motivo di temere il vento”. (ACI Stampa).