Quella della Famiglia di Nazaret “è l’esperienza, direi abituale, di una famiglia che alterna momenti tranquilli ad altri drammatici. Sembra la storia di una crisi familiare dei nostri giorni, di un adolescente difficile e di due genitori che non riescono a capirlo”. Così il Papa all’Angelus, nella festa della Santa Famiglia di Nazaret, commentando il Vangelo.
“Fermiamoci a guardare questa famiglia – ha proseguito -. Sapete perché la Santa Famiglia di Nazaret è un modello? Perché è una famiglia che dialoga, che si ascolta, che parla. Il dialogo è l’elemento più importante per una famiglia!”.
Secondo il Pontefice, “una famiglia che non comunica non può essere una famiglia felice. È bello quando una madre non inizia con il rimprovero, ma con una domanda. Maria non accusa e non giudica, ma cerca di capire come accogliere questo Figlio così diverso attraverso l’ascolto”.
Per il Papa, “nella famiglia è più importante ascoltare che capire. Ascoltare è dare importanza all’altro, riconoscere il suo diritto di esistere e pensare autonomamente. I figli hanno bisogno di questo. Pensate bene voi genitori: ascoltate i figli, ne hanno bisogno”. E secondo Francesco, “un momento privilegiato di dialogo e di ascolto in famiglia è quello dei pasti. È bello stare insieme a tavola e parlare. Questo può risolvere tanti problemi, e soprattutto unisce le generazioni: figli che parlano con i genitori, nipoti che parlano con i nonni… Mai restare chiusi in sé stessi o, peggio ancora, con la testa sul cellulare. Questo non va: mai, mai questo! Parlare, ascoltarsi, questo è il dialogo che fa bene e che fa crescere!”.
“La Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe è santa – ha quindi aggiunto -. Eppure anche i genitori di Gesù non sempre lo capivano. Possiamo riflettere su questo, e non meravigliamoci se qualche volta in famiglia ci succede di non capirci”. “Quando ci capita chiediamoci – ha infine esortato -: ci siamo ascoltati tra noi? Affrontiamo i problemi ascoltandoci a vicenda o ci chiudiamo nel mutismo, alle volte nel risentimento, nell’orgoglio? Ci prendiamo un po’ di tempo per dialogare? Quello che oggi possiamo imparare dalla Santa Famiglia è l’ascolto reciproco”.
“Oggi rivolgo un saluto speciale alle famiglie qui presenti e a quelle collegate da casa attraverso i mezzi di comunicazione. La famiglia è la cellula della società, la famiglia è un tesoro prezioso da sostenere e da tutelare”, ha continuato il Papa.
“Il pensiero va alle tante famiglie in Corea del Sud che oggi sono in lutto a seguito del drammatico incidente aereo. Mi unisco in preghiera per i superstiti e per i morti”. “Preghiamo anche per le famiglie che soffrono a causa della guerra, nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Myanmar, in Sudan, nel Nord Kivu. Preghiamo per tutte queste famiglie in guerra”, ha concluso il Pontefice.
Foto: Vatican Media