“Il Vangelo della liturgia di oggi ci parla di una delle tante discussioni che Gesù ha avuto al tempio di Gerusalemme. Uno degli scribi si avvicina e lo interroga: ‘Qual è il primo di tutti i comandamenti?’. Gesù risponde mettendo insieme due parole fondamentali della legge mosaica: ‘Amerai il Signore tuo Dio’ e ‘amerai il tuo prossimo’. Con la sua domanda, lo scriba cerca ‘il primo’ dei comandamenti, cioè un principio che stia alla base di tutti i comandamenti; infatti, come sappiamo, gli ebrei avevano tanti precetti e spesso discutevano su quale fosse il fondamentale e c’erano discussioni tra loro, buone perché cercavano la verità”. Così Papa Francesco, nell’Angelus in piazza San Pietro.
“Questa domanda è essenziale anche per noi, per la nostra vita e per il cammino della nostra fede. Anche noi, infatti, a volte ci sentiamo dispersi in tante cose e ci chiediamo: ma, alla fine, qual è la cosa più importante di tutte? Dove posso trovare il centro della mia vita, della mia fede? Gesù ci dà la risposta, unendo due comandamenti che dapprima erano separati: l’amore di Dio e l’amore del prossimo – continua – Questo è un po’ il cuore della nostra fede, questo è il cuore della vita cristiana! Tutti noi abbiamo bisogno di ritornare al cuore della vita e della fede, perché il cuore è ‘la fonte e la radice di tutte le altre forze, convinzioni, passioni, scelte’. E Gesù ci dice che la fonte di tutto è l’amore, che non dobbiamo mai separare Dio dall’uomo. Al discepolo di ogni tempo il Signore dice: ‘nel tuo cammino ciò che conta non sono le pratiche esteriori, come gli olocausti e i sacrifici, ma la disposizione del cuore con cui tu ti apri a Dio e ai fratelli nell’amore'”.
“Possiamo fare tante cose, ma farle solo per noi stessi e senza amore non va – continua – con il cuore distratto oppure chiuso. Le cose devono essere fatte con amore. Ricordiamoci questo: quando il Signore verrà, ci chiederà anzitutto conto dell’amore che abbiamo saputo offrire e di quello che invece non abbiamo donato – ribadisce – È importante allora fissare nel cuore il comandamento più importante ‘ama il Signore tuo Dio e ama il tuo prossimo come te stesso’, e tutti i giorni fare il nostro esame di coscienza e chiederci: l’amore per Dio e per il prossimo è il centro della mia vita? La mia preghiera a Dio mi spinge ad andare verso i fratelli e ad amarli con gratuità? Io riconosco nel volto degli altri la presenza del Signore? La Vergine Maria, che portava la legge di Dio impressa nel suo cuore immacolato, ci aiuti ad amare il Signore e i fratelli”.
Dopo la preghiera dell’Angelus il Papa ha ricordato l’articolo 11 della Costituzione Italiana leggendolo in parte: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Il Pontefice ha auspicato che questo articolo possa attuarsi in tutto il mondo. “Tacciamo le armi e si dia spazio al dialogo – ha continuato il Papa – ricordando di pregare per la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar e per il Sud Sudan”. “Continuiamo, ha concluso il Santo Padre, e a pregare per Valencia e per le popolazioni spagnole che soffrono tanto”.