“Vi prego di fermarvi in nome di Dio: cessate il fuoco”: lo ha detto il Papa all’Angelus parlando della situazione in Israele e Palestina e chiedendo che “si eviti l’allargamento del conflitto”. “La situazione di Gaza è gravissima”, ha ricordato il Papa. “Si liberino gli ostaggi tra di loro ci sono tanti bambini”, ha aggiunto. “Pensiamo a tutti i bambini coinvolti in questa guerra”, “preghiamo perché si abbia la forza di dire basta”. “Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi in nome di Dio: cessate il fuoco!. Auspico – ha detto il Papa all’Angelus – che si percorrano tutte le vie perché si eviti assolutamente un allargamento del conflitto. Si possano soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazione di Gaza dove la situazione umanitaria è gravissima. Si liberino subito gli ostaggi. Tra di loro ci sono anche tanti bambini: che tornino alle loro famiglie. Pensiamo ai bambini, a tutti i bambini coinvolti in questa guerra come anche in Ucraina e in altri conflitti: così si sta uccidendo il loro futuro”. Papa Francesco ha quindi concluso: “Preghiamo perché si abbia la forza di dire basta”. “Sono vicino alle popolazioni del Nepal che soffrono a causa di un terremoto, come pure i profughi afghani che hanno trovato rifugio in Pakistan ma ora non sanno più dove andare” ha detto ancora il Papa che ha avuto un pensiero anche per i morti delle alluvioni in Toscana. “Prego per le vittime delle tempeste e della alluvioni in Italia e negli altri Paesi”.
Il prete o il politico deve fare ciò che predica
Il Papa invita i cristiani ad evitare di dire una cosa e farne un altra. “Questo è il pericolo su cui vigilare: la doppiezza del cuore, anche noi abbiamo questo pricolo, che mette a rischio l’autenticità della nostra testimonianza e la nostra credibilità di persone e di cristiani”, ha detto commentando il Vangelo del giorno. “Tutti noi sperimentiamo, per la nostra fragilità, una certa distanza tra il dire e il fare; ma un’altra cosa, invece, è avere il cuore doppio, vivere con ‘un piede in due scarpe’ senza farcene un problema. Specialmente quando siamo chiamati – nella vita, nella società o nella Chiesa – a rivestire un ruolo di responsabilità, ricordiamoci questo: no alla doppiezza!”. Il Papa ha sottolineato ancora: “Per un prete, un operatore pastorale, un politico, un insegnante o un genitore, vale sempre questa regola: ciò che dici, che predichi agli altri, impegnati tu a viverlo per primo. Per essere maestri autorevoli bisogna prima essere testimoni credibili”.Poi c’è il problema, a volte del “primato dell’esteriore sull’interiore”. “Il trucco è molto comune: truccano la faccia, truccano la vita, truccano il cuore e questa gente non sa vivere la verità”, ha concluso Papa Francesco.