”La nostra sfida ultima è l’uomo e resterà sempre l’uomo; non dimentichiamolo mai”. Lo sottolinea il Papa in un messaggio al Presidente francese, Emmanuel Macron, in occasione dell’AI Action Summit, Vertice per l’Azione sull’Intelligenza Artificiale, in corso a Parigi, mettendo in guardia ancora una volta sui rischi dell’Ia. Il Pontefice, nel messaggio a Macron, ricorda l’incontro in Puglia in occasione del G7 quando ha sottolineato ”l’urgenza di ‘garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale’. Ritenevo in effetti che senza questi meccanismi, l’intelligenza artificiale, pur essendo un nuovo strumento ”affascinante”, potrebbe mostrare il suo lato più ”tremendo”, diventando una minaccia per la dignità umana”.
Il Papa si congratula ” per gli sforzi compiuti, con coraggio e determinazione, per avviare un percorso politico volto a proteggere l’umanità contro un uso dell’intelligenza artificiale che ‘limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate’ e per il fatto che nel vertice di Parigi avete voluto coinvolgere il maggior numero possibile di attori e di esperti in una riflessione che mira a produrre risultati concreti”.Il Pontefice si rivolge a quanti partecipano al vertice di Parigi, chiedendo ” di non dimenticare che è solo dal ‘cuore’ dell’uomo che proviene il senso della sua esistenza. Invito ad accogliere come assiomatico il principio espresso così elegantemente da un altro grande filosofo (scrive Bergoglio citando prima Pascal poi Jacques Maritain) : ‘L’amore vale più dell’intelligenza’. I vostri sforzi sono un esempio brillante di una sana politica che vuole inscrivere le novità tecnologiche in un progetto volto al bene comune.
L’intelligenza artificiale, ne sono convinto, può diventare uno strumento potente per gli scienziati e gli esperti che cercano insieme soluzioni innovative e creative a favore dell’ecosostenibilità del nostro pianeta. Senza dimenticare che il consumo di energia associato al funzionamento delle infrastrutture dell’intelligenza artificiale è di per sé molto elevato”.
Bergoglio auspica che il vertice di Parigi ”si adoperi affinché sia creata una piattaforma d’interesse pubblico sull’intelligenza artificiale; e affinché ogni nazione possa trovare nell’intelligenza artificiale uno strumento di sviluppo e di lotta contro la povertà da un lato, e di tutela delle culture e delle lingue locali dall’altro.
Solo così tutti i popoli della terra potranno contribuire alla creazione di dati, che saranno utilizzati dall’intelligenza artificiale, rappresentando la vera diversità e ricchezza che caratterizzano l’intera umanità”.me per il futuro Bergoglio spera che ”i lavori dei prossimi vertici, che dovrebbero dare seguito a quello presente, esaminino più dettagliatamente gli effetti sociali dell’intelligenza artificiale sulle relazioni umane, sull’informazione e sull’educazione. La questione fondamentale, tuttavia, resta e resterà sempre antropologica, ossia: ‘se l’uomo, come uomo”, nel contesto del progresso tecnologico, diventerà ”veramente migliore, cioè più maturo spiritualmente, più cosciente della dignità della sua umanità, più responsabile, più aperto agli altri, in particolare verso i più bisognosi e più deboli”’.