“L’attuale situazione della Terra Santa e dei popoli che la abitano ci coinvolge e ci addolora. È gravissima sotto ogni punto di vista”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri dello Studium Biblicum Franciscanum. “È gravissima”, ha ripetuto a braccio: “Io ho ascoltato padre Faltas, le cose che mi ha fatto conoscere. E ogni giorno comunico con la parrocchia di Gaza: soffrono tanto per questa situazione. Questa situazione è gravissima”. “Dobbiamo pregare e agire senza stancarci perché cessi questa tragedia”, l’appello di Francesco ai presenti: “Ciò vi sia ancor più di sprone per approfondire le ragioni e la qualità della vostra presenza in quei luoghi martoriati, in cui affondano le radici della nostra fede”. “Grazie per la vostra presenza in Terra Santa, grazie, con coraggio andate avanti, grazie per tutto ciò che fate!”, l’omaggio finale.
Le università pontificie
“Ci sono troppe università pontificie a Roma: dovete mettervi d’accordo, parlate”. Lo ha detto Papa Francesco abbandonando per un momento il discorso ufficiale. “Lo studio rigoroso e scientifico delle fonti bibliche, arricchito dalle più aggiornate metodiche e discipline connesse, sia per voi sempre unito al contatto con la vita del santo popolo di Dio e finalizzato al suo servizio pastorale, in armonia e a beneficio del vostro specifico carisma nella Chiesa”, ha sottolineato il Pontefice nel suo discorso. “Lo studio, la meditazione, ma nel cuore della Chiesa: il santo popolo fedele di Dio che cammina”, la sua raccomandazione, ancora a braccio: “Al di fuori del corpo della Chiesa, questi studi non servono a niente: quello che vale è il corpo della Chiesa, il corpo della santa madre Chiesa”.
Conoscere meglio la parola del Signore
“In questo tempo, nel quale il Signore ci chiede di ascoltare e conoscere meglio la sua Parola, per farla risuonare nel mondo in modo sempre più comprensibile, il vostro lavoro discreto e appassionato è quanto mai prezioso”, l’omaggio di Francesco, che ha incoraggiato i presenti “a continuare a svolgerlo e a qualificarlo nella ricerca, nella docenza e nell’attività archeologica”. “Quello per i testi biblici, è per voi un amore fondato nella stessa volontà di San Francesco”, ha ricordato il papa: “per Francesco, la conoscenza della Parola di Dio, e anche il suo studio, non sono questioni di semplice erudizione, ma esperienze di natura sapienziale, che hanno come fine, nella fede, di aiutare gli uomini a vivere meglio il Vangelo e di renderli buoni”. “Adesso non si può andare facilmente, è un’area bellica”, le parole a braccio riferite al luogo i cui si trova lo Studium Biblicum Franciscanum, inaugurato a Gerusalemme, presso il Santuario della Flagellazione, il 7 gennaio 1924, e pochi anni dopo in collegamento con il Collegio S. Antonio di Roma, attuale Pontificia Università Antonianum.
Foto: Vatican Media