“Ogni ideologia è un male, e l’antisemitismo è un’ideologia, ed è un male. Qualsiasi ‘anti’ è sempre negativo. Puoi criticare l’uno o l’altro governo, il governo israeliano, il governo palestinese. Puoi criticare quanto vuoi, ma non ‘anti’ un popolo. Né antipalestinese né antisemita. No”. Lo ha detto il Papa in una intervista a Cbs rispondendo ad una domanda sulle proteste nelle università americane e sul crescere dell’antisemitismo. L’intervista è stata registrata tre settimane fa e subito dopo ne era stata diffusa una anticipazione, oggi invece la versione integrale.
I migranti soffrono
“La migrazione è qualcosa che fa crescere un Paese. Dicono che voi irlandesi siete emigrati e avete portato il whisky, e che gli italiani sono emigrati e hanno portato la mafia”, dice il Papa rispondendo alla giornalista che aveva parlato dei suoi nonni irlandesi emigrati negli Stati Uniti. “È uno scherzo – ha aggiunto il Papa nell’intervista registrata tre settimane fa e diffusa oggi -. Non prenderla a male. Ma i migranti a volte soffrono molto. Soffrono molto” .”Questa è una follia. Follia pura. Chiudere il confine e lasciarli lì è una follia. Il migrante deve essere accolto. Successivamente vedrai come ti comporterai con lui. Forse bisognerà rimandarlo indietro, non lo so, ma ogni caso va considerato umanamente”, dice commentando la questione dei respingimenti degli Stati Uniti per i migranti che cercano di attraversare il confine in Messico. Papa Francesco ha poi aggiunto: “La gente se ne lava le mani! Ci sono così tanti Ponzi Pilates in libertà là fuori… che vedono cosa sta succedendo, le guerre, l’ingiustizia, i crimini… ‘Va bene, va bene’ e se ne lavano le mani. È l’indifferenza. Questo è ciò che accade quando il cuore si indurisce… e diventa indifferente. Per favore, dobbiamo far sì che i nostri cuori sentano di nuovo. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tali drammi umani. La globalizzazione dell’indifferenza è una brutta malattia. Molto brutta”.
L’udienza alla Loyola University di Chicago
Il Papa ha ricevuto in udienza una delegazione della Loyola University di Chicago e ha incoraggiato la comunità “a essere testimoni di speranza in un mondo spesso segnato da divisioni e conflitti. Grazie a Dio che ci sono i conflitti, ma i conflitti – ha sottolineato Papa Francesco – si risolvono su un altro piano, superiore. I conflitti ci portano a camminare nei labirinti e dal labirinto si esce da sopra e non da soli. Il conflitto ci spinge a lavorare”. “Nella situazione di crisi dell’ordine mondiale sembra che manchi un orizzonte di speranza. E senza speranza – ha sottolineato il Papa – non si può vivere. Non dimentichiamo la speranza, che è l’ancora, alla riva, e noi siamo aggrappati alla corda. La speranza non delude mai”. Francesco ha poi posto l’accento sul “dialogo interculturale e interreligioso come strumento per favorire la comprensione reciproca, la cooperazione e la costruzione di ponti tra diverse tradizioni, culture e visioni del mondo”. “In un momento storico segnato da rapidi cambiamenti e da sfide sempre più complesse, il ruolo delle istituzioni accademiche – ha proseguito il Papa rivolto alla Loyola University – è cruciale. Avete il compito non solo di formare menti brillanti, ma anche di coltivare cuori generosi e coscienze attente alla dignità di ogni persona. L’educazione si fa su tre piani: con la testa, con il cuore e con le mani”. Per il Pontefice “l’educazione, oltre che trasmissione di conoscenze, è un impegno e un metodo per formare persone capaci di incarnare i valori della riconciliazione e della giustizia in ogni aspetto della vita. Mente, cuore e mani non possono crescere bene separatamente, e solo insieme possono coinvolgersi con la realtà e le esigenze del tempo. Vi auguro di formare ‘sognatori laboriosi’, e di esserlo voi stessi, prima di tutto. Per andare avanti nella vita, bisogna sognare. Una persona che ha perso la capacità di sognare – ha detto ancora PapaFrancesco – manca di creatività, manca di poesia, e la vita senza poesia non funziona”.
Il Papa ha parlato infine dell’importanza della “curiosità intellettuale – che non è il chiacchiericcio, che fa male, no, la curiosità intellettuale -, lo spirito di collaborazione e la sensibilità verso le sfide dell’epoca in cui viviamo”.
Il videomessaggio a “Nuovi Orizzonti”
Vorrei inviare un saluto grande a ‘Nuovi Orizzonti’ con la festa, la commemorazione del 30esimo anno, e saluto prima di tutto Chiara che è stata l’artefice scelta dal Signore per portare avanti questo Movimento, questo soffio dello Spirito che ha svegliato tante coscienze. Per questo a voi nel 30esimo buon compleanno e fate una bella torta! Buon compleanno!”. Lo afferma il Papa in un videomessaggio a Chiara Amirante, fondatrice e presidente di ‘Nuovi Orizzonti’, e alla stessa comunità nel 30esimo anniversario di fondazione. “Il carisma va custodito – premette Francesco – e sempre, quando si sviluppa un Movimento, c’è il pericolo che il carisma si annacqui un po’ e perda quella forza dell’inizio, il carisma va custodito: va custodito dalla fondatrice, va custodito dai collaboratori e va custodito dalla Chiesa, tramite il dicastero per i movimenti per i secoli e con le congregazioni che li seguono. Per favore non perdere l’idea di questo che è molto importante, custodire la vita, custodire quello che il Signore tramite la fondatrice ci ha dato – sottolinea il pontefice -. Il carisma vostro va custodito con due cose fondamentali: la preghiera, non si può andare avanti senza la preghiera, e il coraggio, non perdere quella parresia, quel coraggio di portarlo avanti. Quasi sempre nella storia dei carismi nella Chiesa – aggiunge – ci sono stati momenti di incomprensioni, momenti bui, anche da parte della Chiesa, io penso alla Compagnia di Gesù che è stata sciolta e poi è vissuta di nuovo”.
“Alle volte ci sono momenti difficili, tutti i carismi devono passare per la croce del Signore, passano prima o poi e se non si prende la croce con la forza dello Spirito, abbiamo il pericolo di cercare soluzioni che non siano evangeliche per portare avanti il carisma e così tanti carismi con il tempo perdono la sua forza e cercano un modus vivendi che si allontana davvero dal carisma – prosegue il Papa -. La fedeltà al carisma è una delle cose più importanti, custodirla, e quando la Chiesa ci chiede di farla crescere con qualche comandamento, stare attenti a quello, ma – ammonisce – sempre lealtà alla Chiesa, obbedienza alla Chiesa e non a qualche pressione di fuori che si approfitta delle situazioni per togliere il carisma, la forza dei fondatori o della fondatrice”.
“Io conoscevo il vostro carisma da notizie, conoscevo la fondatrice, ma il giorno che ho capito il vostro carisma è quando sono venuto da voi. Per me è stata come l’unzione del carisma: vedere tutti voi legati alla fondatrice e con la voglia di portare avanti la Chiesa – prosegue il Papa nel videomessaggio – A quei tempi ho visto che avevate qualche difficoltà, ma sono rimasto contento del modo come le avete risolte, voi sapete come risolvere le cose, le difficoltà. Ma una delle cose più belle del vostro carisma è la vicinanza ai poveri, agli scartati, a quelli che sono messi da parte della società, Voi parlate loro e li prendete ma senza togliergli la libertà e li fate andare con voi”.
“Questa è una cosa molto bella. Il carisma cresce, ma cresce sempre con lo stesso carisma fatto vita. Quanto mi piace – dice Francesco – quando voi andate sulle strade e prendete i giovani che si sono persi nell’illusione della vita e date loro un motivo per vivere, un motivo per crescere. E quanto mi è piaciuto quando andate dai bambini, quando ho visto Chiara con i bambini perché sapeva che i bambini sono una promessa. Chiediamo al Signore – conclude il Papa – che la fondatrice possa andare avanti con coraggio e seminare il carisma, e poi per i collaboratori, che sono bravi questi quattro-cinque che sono vicini a lei. Vi saluto tanto, vi do la mia benedizione e pregate per me per favore, pregate a favore, non contro è!”, ironizza Francesco, che poi dopo aver ingiunto la santa benedizione, saluta: “Ciao Chiara, tanti auguri e continua. Avanti!”.
Foto: Vatican Media