“Preghiamo per la pace: che il Signore ci dia la pace nella martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto sotto i bombardamenti. Anche in Israele e Palestina: che ci sia la pace nella Terra Santa. Che il Signore ci dia la pace a tutti come dono della sua Pasqua”. Lo ha detto il Papa a conclusione dell’udienza generale.”Avvicinandosi la festa della Pasqua, portiamo nella mente e nel cuore le sofferenze dei malati, dei poveri e degli emarginati, ricordando anche le vittime innocenti delle guerre, affinché il Cristo, con la sua Resurrezione, conceda a tutti la pace e la consolazione”, ha detto ancora il Papa nei saluti ai fedeli di lingua araba.
Udienza generale spostata in Aula Nervi per il maltempo
”Cari fratelli e sorelle buongiorno oggi l’udienza era prevista in piazza ma per la pioggia e’ stata spostata qui dentro. E’ vero che sarete più ammucchiati ma almeno non bagnati. Grazie della pazienza”, dice il Papa prima di leggere la catechesi in Aula Paolo VI. Bergoglio è arrivato con le proprie gambe appoggiato ad un baston, ma ha letto tutto il suo intervento con voce ferma e senza colpi di tosse.
“La pazienza è sapere sopportare i mali e qui oggi, in questa udienza ci sono due persone, due papà. Sono un israeliano e un arabo, ambedue hanno perso le loro figlie in questa guerra e ambedue sono amici. Non guardano all’inimicizia della guerra ma guardano all’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che hanno passato per la stessa crocifissione. Pensiamo alla testimonianza tanto bella di queste due persone che hanno sofferto nelle loro figlie la guerra della Terra Santa”. Lo ha detto il Papa nell’udienza generale. Poi rivolgendosi ai due uomini in prima fila ha aggiunto: “Cari fratelli, grazie per la vostra testimonianza”.
Si vuole tutto e subito ma la pazienza è virtù cristiana
In un mondo in cui si vuole “tutto e subito” il Papa oggi nella catechesi ha parlato invece della pazienza che è una delle virtù cristiane. “Si potrebbe allora dire che non c’è migliore testimonianza dell’amore di Cristo che incontrare un cristiano paziente. Ma pensiamo anche a quante mamme e papà, lavoratori, medici e infermieri, ammalati che ogni giorno, nel nascondimento, abbelliscono il mondo con una santa pazienza! Come afferma la Scrittura, ‘è meglio la pazienza che la forza di un eroe'”.
“Tuttavia – ha proseguito Papa Francesco – , dobbiamo essere onesti: siamo spesso carenti di pazienza. Ne abbiamo bisogno come della ‘vitamina essenziale’ per andare avanti, ma ci viene istintivo spazientirci e rispondere al male col male: è difficile stare calmi, controllare l’istinto, trattenere brutte risposte, disinnescare litigi e conflitti in famiglia, al lavoro, nella comunità cristiana. Subito viene la risposta, non siamo capaci di stare pazienti”.
Le parole di Papa Francesco
“Ricordiamo però – ha ricordato Papa Francesco – che la pazienza non è solo una necessità, è una chiamata: se Cristo è paziente, il cristiano è chiamato a essere paziente. E ciò chiede di andare controcorrente rispetto alla mentalità oggi diffusa, in cui dominano la fretta e il ‘tutto e subito’; dove, anziché attendere che maturino le situazioni, si spremono le persone, pretendendo che cambino all’istante. Non dimentichiamo che la fretta e l’impazienza sono nemiche della vita spirituale:
Dio è amore, e chi ama non si stanca, non è irascibile, non dà ultimatum, Dio è paziente, sa attendere”.
“Specialmente in questi giorni – ha detto il Papa riferendosi alla settimana santa – ci farà bene contemplare il Crocifisso per assimilarne la pazienza”. “Un bell’esercizio è anche quello di portare a Lui le persone più fastidiose, domandando la grazia di mettere in pratica nei loro riguardi quell’opera di misericordia tanto nota quanto disattesa: sopportare pazientemente le persone moleste. E non è facile”, ha concluso Papa Francesco.
Rivedi l’Udienza Generale di oggi 27 marzo.
Foto: Vatican Media