Papa Francesco in Piazza San Pietro ha presieduto la Messa e il rito della canonizzazione di quattordici beati. Sono gli undici Martiri di Damasco: i francescani Manuel Ruiz Lopez, Carmelo Bolta Banuls, Engelbert Kolland, Nicanor Ascanio Soria, Nicolas María Alberca Torres, Pedro Nolasco Soler Mendez, Francisco Pinazo Penalver, Juan Jacob Fernandez con i laici maroniti Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki.
Furono uccisi nel 1860 in un attaco al loro convento in Siria da parte dei drusi. Tra i nuovi santi c’è anche padre Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari della Consolata. C’è poi Marie-Leonie Paradis fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia. Infine Elena Guerra, fondatrice delle Suore di Santa Zita, conosciuta come l’ “apostola dello Spirito Santo”.
L’Omelia del Papa
Un cristiano deve aspirare al “servizio” non al “potere”. Lo ha detto il Papa nell’omelia. “A questo dobbiamo anelare: non al potere, ma al servizio. Il servizio è lo stile di vita cristiano. Non riguarda un elenco di cose da fare, quasi che, una volta fatte, possiamo ritenere finito il nostro turno; chi serve con amore non dice: ‘adesso toccherà qualcun altro’. Questo è un pensiero da impiegati, non da testimoni. Il servizio nasce dall’amore e l’amore non conosce confini, non fa calcoli, si spende e si dona. Non si limita a produrre per portare risultati, non è una prestazione occasionale, ma è qualcosa che nasce dal cuore, un cuore rinnovato dall’amore e nell’amore”.
Il Papa, commentando il Vangelo di oggi, ricorda che Dio “è il Dio dell’amore, che si abbassa per raggiungere chi è in basso; che si fa debole per rialzare i deboli, che opera per la pace e non per la guerra, che è venuto per servire e non per essere servito. Il calice che il Signore berrà è l’offerta della sua vita, donata a noi per amore, fino alla morte e alla morte di croce. E, allora, alla sua destra e alla sua sinistra staranno due ladroni, appesi come Lui alla croce e non accomodati nei posti del potere; due ladroni inchiodati con Cristo nel dolore e non seduti nella gloria”.
Per il Papa “vince non chi domina, ma chi serve per amore”. “Fratelli e sorelle – ha detto ancora il Papa nell’omelia -, Gesù svela pensieri, desideri e proiezioni del nostro cuore, smascherando talvolta le nostre attese di gloria, di dominio, di potere. Egli ci aiuta a pensare non più secondo i criteri del mondo, ma secondo lo stile di Dio, che si fa ultimo perché gli ultimi vengano rialzati e diventino i primi”.
Il Papa, alla fine dell’omelia, ha ricordato i quattordici nuovi santi. “Lungo la storia tormentata dell’umanità, essi sono stati servi fedeli, uomini e donne che hanno servito nel martirio e nella gioia, come fra Manuel Ruiz Lopez e i suoi compagni. Sono sacerdoti e consacrate ferventi di passione missionaria, come don Giuseppe Allamano, suor Paradis Marie Leonie e suor Elena Guerra.
Questi nuovi santi – ha sottolineato il Papa – hanno vissuto lo stile di Gesù: il servizio. La fede e l’apostolato che hanno portato avanti non ha alimentato in loro desideri mondani e smanie di potere ma, al contrario, essi si sono fatti servi dei fratelli, creativi nel fare il bene, saldi nelle difficoltà, generosi fino alla fine”. “Chiediamo fiduciosi la loro intercessione, perché anche noi possiamo seguire il Cristo, seguirlo nel servizio e diventare testimoni di speranza per il mondo”, ha concluso Papa Francesco.
L’angelus
“Faccio appello alle autorità politiche civili affinché assicurino la protezione di questi popoli e dei loro diritti fondamentali e contro ogni forma di sfruttamento della loro dignità e dei loro territori”. “La testimonianza di San Giuseppe Allamano – ha detto il Papa dopo aver salutato le delegazioni ufficiali e i pellegrini presenti per le canonizzazioni – ci ricorda l’attenzione per le popolazioni più fragili e vulnerabili, faccio appello alle autorità affinchè assicurino la protezione di questi popoli e dei loro diritti fondamentali, contro ogni forma di sfruttamento”.
“Oggi – ha aggiunto il Pontefice – celebriamo la Giornata missionaria mondiale, l’annuncio missionario è portare a tutti l’invito all’incontro festoso con il Signore che ci ama. Come ci insegnano i nuovi Santi ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente.Sosteniamo con la preghiera i missionari che spesso con grande sacrificio portano l’annuncio del Vangelo”.
“Continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa della guerra: la martoriata Palestina, Israele, Libano, la martoriata Ucraina, Sudan, Myanmar e tutte le altre, e invochiamo per tutti il dono della pace”, ha detto il Papa all’Angelus al termine della Messa a San Pietro.
La presenza di Mattarella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla Messa a Piazza San Pietro per le canonizzazioni. Tra i quattordici nuovi santi ci sono due italiani: Giuseppe Allamano ed Elena Guerra. “Un deferente saluto rivolgo al presidente della Repubblica italiana e alle altre delegazioni ufficiali”, ha detto il Papa al termine della messa a San Pietro rivolgendosi al Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ha partecipato alla celebrazione anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.