“Grazie di essere venuti anche quest’anno per gli auguri di Natale! Saluto il Presidente Nazionale e l’Assistente Generale, i responsabili, gli educatori, saluto tutti voi! Avete scelto, come guida per il cammino formativo di quest’anno, il tema ‘Prendere il largo’. Questo fa pensare subito ai primi discepoli di Gesù, che erano pescatori; e Gesù li ha fatti diventare ”pescatori di uomini”. Allora vorrei riflettere un momento con voi su queste due immagini: la pesca e lo stupore. Primo: la pesca, essere pescatori di uomini. Cosa vuol dire? Forse ‘catturare’ le persone, magari usando reti più moderne? Non è certo questo che vuole il Signore. Dio non vuole ‘catturare’ nessuno, perché rispetta la nostra libertà. Invece offre a tutti il suo amore e la sua salvezza, senza pretendere nulla in cambio e senza esclusioni”. Lo ha affermato Papa Francesco che questa mattina, nel palazzo apostolico vaticano, ha ricevuto in udienza i ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana in occasione degli auguri di Natale e li ha invitati a non perdere “la capacità dello stupore”.
“‘Sapete? – ci dice Gesù – io ho un padre meraviglioso, che ama tutti, senza limiti, e voglio farlo conoscere anche a voi, perché siate felici con me!’. È così che Gesù fa il ‘pescatore di uomini’:
contagiandoli con la gioia e la meraviglia del suo amore. E questo ci porta al secondo punto: lo stupore, sapersi stupire. Voi avete visto gente noiosa? Sì? Ce ne sono. E sapete perché? Perché questa gente non si sa stupire! Tutto così, tutto uguale, monotono: hanno perso la capacità dello stupore. Natale è un momento davvero speciale in questo senso: le strade si riempiono di luci, si scambiano i regali, la liturgia si arricchisce di canti e di suoni bellissimi… I bambini e i ragazzi dell’Azione Cattolica vengono qui e, uno due tre, cantano… Tutto è bello”.
“Pensiamo al presepe: quanto stupore c’è lì! I pastori, i Magi e gli altri personaggi circondano la grotta coi loro volti meravigliati, coinvolgendo come in una grande festa perfino gli animali e tutto il paesaggio – ha continuato – Fermatevi davanti a un presepio e guardate bene; poi andate ad un altro e guardate bene… In tutti c’è varietà, i presepi napoletani sono bellissimi! Ma in tutti non mancano mai Gesù, la Madonna e Giuseppe: quell’Amore che Dio ci ha inviato e la Madonna e Giuseppe che lo fanno crescere”.
“Attenti, però, perché questo non vale solo a Natale. Tutta la nostra vita, infatti, è un dono straordinario: ciascuno di noi è unico e ogni giorno è speciale, come amava dire il Beato Carlo Acutis. Lo conoscete voi? Sapete che presto sarà santo? Bello! Lui diceva: dobbiamo essere ‘originali’, non ‘fotocopie’! E quanta gente non ha capacità di essere originale – ha continuato il pontefice – Sono fotocopie! Oggi si fa questo perché il giornale dice che si deve fare, o per abitudine. E il Natale per tanta gente è una ‘fotocopia’ di tante cose e non è l’incontro – tanto bello! – che ogni anno ci porta novità, novità all’anima e al cuore di ognuno di noi. Guardate il presepe, guardate la Madonna, Giuseppe e il Bambino, i Magi, i pastori, gente umile, che va a guardare Gesù”.
“Impariamo allora a stupirci. Per favore non perdete la capacità dello stupore. Impariamo a non dare mai nulla per scontato, soprattutto l’amore: quello di Dio e quello delle persone che incontriamo – ha sottolineato – Contagiamo tutto e tutti con la nostra meraviglia: di casa in casa, di parrocchia in parrocchia, di città in città, di nazione in nazione. Così diffondiamo felicità, fiducia e consolazione.
Il Natale è una bella notizia. Non è per fare il cenone e niente di più. Si fa il cenone, è bello, la famiglia… Ma anche altre cose: si guarda il presepe, si va in chiesa. È una festività che è alla radice della nostra fede”.
L’udienza con la Federazione Italiana Bocce
“Scusatemi ma sono molto raffreddato”. Lo ha detto il Papa nell’udienza alla Federazione Italiana Bocce. Il Pontefice oggi infatti fa un po’ di fatica a parlare, si sente il fiato corto. Nonostante questo ha tenuto due udienze, Non era presente invece nell’Aula Paolo VI per la predica d’Avvento, nonostante la sua presenza nei giorni scorsi fosse stata annunciata.
“Vi confesso che il gioco delle bocce mi è molto simpatico”, ha detto il Papa sottolineando che “è uno sport povero, rispetto a quelli delle star da contratti miliardari, che riempiono sempre i media. Penso che i campioni di bocce siano gente che fa l’impiegato, o l’insegnante, o l’idraulico… Insomma persone normali che hanno la passione per questo gioco forse un po’ fuori moda, ma tanto ricco di umanità”. Francesco definisce le bocce “uno sport inclusivo, che sa ancora di gioco e di buona compagnia”.
Foto: Vatican Media