Papa Francesco, a bordo della “papamobile” aperta, è arrivato in Piazza San Pietro dove poi si è svolta l’udienza generale del mercoledì. Il Pontefice ha fatto, come sempre, il giro tra i vari settori della piazza per benedire le migliaia di pellegrini presenti. Ha fatto fermare la vettura per accarezzare e baciare alcuni bambini che gli sono stati avvicinati dagli agenti della sicurezza vaticana. Prima di entrare nella piazza, Francesco ha fatto salire sulla vettura papale cinque bambini, quasi tutti con berrettini azzurri, che ha portato con sé nel suo giro tra i fedeli.
Mediterraneo culla di civiltà
“Il Mediterraneo è culla di civiltà, e una culla è per la vita! Non è tollerabile che diventi una tomba, e nemmeno un luogo di conflitto”, ha detto Papa Francesco durante l’udienza dedicata oggi alla recente visita a Marsiglia al termine degli incontri del Mediterraneo sui migranti. ”Questo è il sogno, questa è la sfida: che il Mediterraneo recuperi la sua vocazione, di essere laboratorio di civiltà e di pace”, ha ribadito Francesco.
Il Mediterraneo mette in comunicazione l’Africa, l’Asia e l’Europa
”Il Mare Mediterraneo – ha detto il Papa in Piazza San Pietro – è quanto di più opposto ci sia allo scontro tra civiltà, alla guerra, alla tratta di esseri umani. È l’esatto opposto: il Mediterraneo mette in comunicazione l’Africa, l’Asia e l’Europa; il nord e il sud, l’oriente e l’occidente; le persone e le culture, i popoli e le lingue, le filosofie e le religioni. Certo, il mare è sempre in qualche modo un abisso da superare, e può anche diventare pericoloso. Ma le sue acque custodiscono tesori di vita, le sue onde e i suoi venti portano imbarcazioni di ogni tipo. Dalla sua sponda orientale, duemila anni fa, è partito il Vangelo di Gesù Cristo, per annunciare a tutti i popoli che siamo figli dell’unico Padre che è nei cieli, e che siamo chiamati a vivere da fratelli e sorelle; che l’amore di Dio è più grande dei nostri egoismi e delle nostre chiusure e, con l’aiuto della sua misericordia, è possibile una convivenza umana giusta e pacifica”.
Marsiglia
Il Papa ha parlato ancora dell’ evento di Marsiglia della scorsa settimana: ” È uscito uno sguardo sul Mediterraneo che definirei semplicemente umano, non ideologico, non strategico, non politicamente corretto né strumentale, umano, cioè capace di riferire ogni cosa al valore primario della persona umana e della sua inviolabile dignità. E nello stesso tempo è uscito uno sguardo di speranza”. Una speranza, ha osservato, che ” non deve ”volatilizzarsi”, no, al contrario deve organizzarsi, concretizzarsi in azioni a lungo, medio e breve termine. Che cosa significa questo? Significa lavorare perché le persone, in piena dignità, possano scegliere di emigrare o di non emigrare”. ”L’Europa ha bisogno di ritrovare passione ed entusiasmo, e a Marsiglia posso dire che li ho trovati: nel suo Pastore, il card. Aveline, nei preti e nei consacrati, nei fedeli laici impegnati nella carità, nell’educazione, nel popolo di Dio che ha dimostrato grande calore nella messa allo Stadio Vélodrome. Ringrazio tutti loro e il Presidente della Repubblica, – ha detto il Papa riferendosi a Macron col quale a Marsiglia ha avuto un faccia a faccia – che con la sua presenza ha testimoniato l’attenzione della Francia intera all’evento di Marsiglia. Possa la Madonna, che i marsigliesi venerano come Notre Dame de la Garde, accompagnare il cammino dei popoli del Mediterraneo, perché questa regione diventi ciò che da sempre è chiamata a essere: un mosaico di civiltà e di speranza”.
Ricordatevi dell’ Ucraina
Papa Francesco poi, salutando i pellegrini polacchi presenti all’udienza, ha ricordato che ”Domenica scorsa è stata celebrata la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato il cui tema era: ‘Liberi di scegliere se migrare o restare”’. ”Ricordatevi dei vostri fratelli e sorelle dell’Ucraina, costretti a lasciare la propria patria, afflitta dalla guerra, che cercano l’aiuto, il rifugio e la benevolenza nel vostro Paese. Manifestate loro l’accoglienza evangelica. Dio vi benedica”, l’appello del Pontefice.Il Papa, nella memoria liturgica di San Vincenzo de’ Paoli, ha ricordato anche ”la centralità dell’amore del prossimo”. ” Esorto ciascuno a coltivare l’atteggiamento di attenzione agli altri e di apertura a quanti hanno bisogno di voi”, il suo auspicio.
Rivedi l’udienza generale del 27 settembre: