La data del prossimo 20 agosto segnerà i dieci anni dall’inizio di un gesto “sui generis”, nato spontaneamente a Rimini dopo la cacciata dei cristiani dalla Piana di Ninive in Iraq ad opera dell’Isis e allargatosi nel tempo ad altre tredici città non solo italiane e con il coinvolgimento di ventisette fra monasteri e clausure d’Italia e d’Europa. Si tratta di un’iniziativa di preghiera, di scambio di testimonianze e di raccolta di aiuti denominata “Appello all’Umano” che si rivolge ai cristiani perseguitati, soprattutto a quelli del Medio Oriente, e a tutti i perseguitati del mondo, e che martedì prossimo alle 20.30, nella Piazza Tre Martiri nella città romagnola, vedrà la presenza anche del vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi.
In un messaggio, in occasione del decennale – riferisce Vatican News -, Papa Francesco si dice lieto di conoscere le attività di sensibilizzazione realizzate dal Comitato per i cristiani perseguitati, chiamato Nazarat, “con una particolare attenzione verso i tanti fratelli e sorelle che vivono nelle terre colpite da terribili conflitti” e reso partecipe della “gioia sperimentata” in questi anni. Scrive il Pontefice: “Grazie per la testimonianza di amabile carità, di vicinanza e specialmente di unione al dolore delle popolazioni ferite dall’ingiustizia, dalla sopraffazione, dall’odio e dall’avidità.
L’umanità intera, oggi più che mai, ha bisogno della Buona Notizia della pace, e ogni cristiano è chiamato ad annunciarla e a condividerla”. L’auspicio di Francesco è che “quanti aderiscono all’iniziativa continuino a farsi promotori di una cultura del rispetto verso tutti, dell’accoglienza e di una fraternità inclusiva” con l’aiuto di Maria, Madre del Soccorso. “Sia lei ad accendere nel nostro animo la luce della speranza per osare un futuro di serenità e di armonia”.
Messaggi anche da Ignazio Youssef III Younan, patriarca siro-cattolico di Antiochia, e dal parroco della comunità latina di Aleppo in Siria, il francescano Bahjat Karakach.