“Da tempo io ho parlato, stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzetti. Quella dell’Ucraina ci sveglia un po’ perche’ e’ vicina, ma la Siria da 13 anni che e’ in guerra terribile. Lo Yemen quanto? Myanmar, dappertutto in Africa. Il mondo e’ in guerra. Fa soffrire tanto, fa soffrire tanto”. Lo dice papa Francesco nell’intervista al vaticanista delle reti Mediaset, Fabio Marchese Ragona, andata in onda su Canale 5 col titolo “Il Natale che vorrei” e prodotta da Officina per la Comunicazione.
A Redipuglia ho pianto
“Quando io sono stato nel 2014 a Redipuglia ho pianto. Ho pianto! – prosegue il Pontefice – Era per il centenario della guerra. Non potevo credere a questo: l’eta’ della gente. Poi ogni 2 novembre vado al cimitero. Un anno sono andato al cimitero di Anzio, dove sono sepolti i soldati americani. Ho visto l’eta’ dei ragazzi e ho pianto”. “Ma come mai? Come mai si distruggono vite a quell’eta’? – chiede Francesco – E’ come una mistica della distruzione la guerra. Poi, quando c’e’ stata la commemorazione del 60/o dello sbarco in Normandia ho visto si’, i capi di governo che ricordavano quello che e’ stato l’inizio della liberazione d’Europa, dal nazismo, fascismo. Ma li’ sono rimasti 30.000 ragazzi sulla spiaggia”.
La guerra distrugge
“Io non capisco, la guerra distrugge – aggiunge -. Delle volte penso alle mamme con il postino bussa alla porta:
‘Signora, una lettera per lei. Signora, abbiamo l’onore di dire che lei e’ la mamma di un eroe’. Si’, di quel figlio alla mamma rimane soltanto quella lettera. E’ una pazzia la guerra, distrugge sempre. E tu dici adesso c’e’ una crudelta’, perche’ un’aggressione ne porta un’altra, e un’altra, e un’altra. Va avanti cosi’. E distruggere e’ come giocare”. “Poi, anche la fame, il freddo, ha tante cose che ti porta una guerra, distruzioni. Il commercio delle armi. L’industria delle armi, un’industria che invece di far progredire l’umanita’ fa delle cose per distruggere – ribadisce il papa -. Siamo pazzi. Io diro’ alla gente, per favore, non abbiamo paura, ma piangiamo un po’. Ci manca piangere oggi su queste crudelta’. Io ho ricevuto tanti bambini dall’Ucraina qui che li portano all’udienza. Nessuno sorride, nessuno, ti salutano ma nessuno puo’ sorridere, chissa’ cosa ha visto quel bambino…”.
La guerra è cominciata con Caino
“E’ la pazzia della guerra e sempre accade cosi’, riguardo alle altre parti, e’ cosi’, e’ cosi’. La guerra e’ incominciata con Caino. Lo spirito cainista. Chi uccide per gelosia, uccide per un interesse, sai? E’ brutto. Adesso le conseguenze sociali, le conseguenze in tutta Europa. Preparati, preparati”, conclude FrancescoParlando di caro-energia, delle imprese costrette a chiudere, delle famiglie in difficolta’, “questi sono gli effetti della guerra, no? I prezzi volano, si perde l’oggettivita’. Non si puo’ manovrare perche’ tutto e’ connesso. Tutto e’ connesso”, dice papa Francesco nell’intervista. “Ci sono dei Paesi, penso allo Yemen, dove c’e’ la possibilita’ di morire di fame, i bambini – lamenta il Pontefice -. E questa (indicando la bolletta, ndr) e’ l’inflazione tipica della guerra. Questo e’ il gas, poi c’e’ la luce”.
“Avevamo fatto la fame”
“Ricordo una volta – prosegue – una signora che aveva fatto la Seconda Guerra (Mondiale, ndr), io la conobbi a Buenos Aires, aveva due figli e il marito morto al fronte, e quando raccontava, quella frase mi e’ rimasta nel cuore: ‘avevamo fatto la fame, avevamo fatto la fame’. Ne’ tu ne’ io sappiamo cosa fosse, cosa sia, fare la fame. Lo sapremo, forse? C’e’ tanta gente che gia’ incomincia a saperlo (indicando la bolletta, ndr)”.Sul problema delle persone che non hanno casa “c’e’ una cosa che a me preoccupa tanto: e’ l’atteggiamento dell’indifferenza”, denuncia papa Francesco. “C’e’ una fotografia fatta da uno dei fotografi nostri qui – racconta il Pontefice -, che e’ l’uscita da un ristorante di una signora in inverno, con la pelliccia, e’ anziana, ha i guanti, il cappello. Si vede che c’era freddo. Esce dal ristorante e alla porta c’e’ una che chiede aiuto. Si vede un’umile donna di strada forse. La signora guarda da un’altra parte. Il peggio che a noi puo’ accadere e’ guardare da un’altra parte”.
Misurate le spese per Natale
“Per favore misurate le spese di Natale, misurate – richiama Francesco -. Questo e’ un Natale triste, un Natale di guerra. C’e’ gente che muore di fame. Per favore abbiate un cuore grande e non fate le spese come se nulla accadesse. L’indifferenza e’ una delle cose che dobbiamo lottare tanto e voi giornalisti avete un po’ la missione di svegliare i cuori per non cadere in questa cultura dell’indifferenza”. “‘Io guardo da un’altra parte, me ne lavo le mani, non e’ un problema mio’. Il problema e’ di tutti – prosegue -. Lo spreco. Noi dobbiamo prendere coscienza di questo momento storico, della poverta’, di questo che tu mi hai fatto vedere (indicando la colomba realizzata dai bambini ucraini, ndr). Che ci sono dei bambini che giocano con un missile russo, che hanno la fame. C’e’ gente che muore di fame”. “Almeno festeggiamo la Nativita’ perche’ la Nativita’ e’ una cosa bella, e’ un bel messaggio. Ci vuole fare festa, ma facciamo la festa con certa moderazione”, conclude il papa.
Peccatore sì, corrotto mai
“Questo scandalizza.Tutti siamo peccatori. Tutti: tu, io e tutti noi. E dobbiamo chiedere perdono al Signore tutti i giorni per i nostri sbagli. Io mi spavento. Peccatore si’, corrotto mai”. Cosi’ il Papa, nell’intervista a Canale 5, a proposito del caso ‘Qatargate’. “Oggi si scivola dal peccato alla corruzione, per cui noi non dobbiamo tollerare questo – afferma Francesco -. Come mai, con il bisogno che c’e’ in Europa di tante cose, questa gente che e’ nell’amministrazione scivola in questa maniera nella corruzione? Per me e’ un criterio. E non dobbiamo peccare, ma sono deboli”. Pero’, aggiunge, “Peccatore si’, ma corrotto no”.”Si’, si’ deboli. Anche io sono debole, tutti siamo deboli – insiste il Papa -. Ognuno ha il proprio punto piu’ magro, diciamo cosi’, la personalita’: uno perche’ e’ bugiardo, uno ha un po’ di ira, uno ha un brutto carattere. Ognuno ha la propria. Peccatore si’, ma corrotto no, eh? Corrotto no. Questo che tu mi fai vedere e’ una corruzione, non e’ peccato. E’ peggio perche’ la corruzione ti putrisce l’anima”. “Lei l’aveva detto: la corruzione ‘spuzza’”, gli chiede l’intervistatore, il vaticanista delle reti Mediaset Fabio Marchese Ragona. E Francesco risponde: “Spuzza in lombardo, puzza in italiano (ride, ndr)”.”C’e’ un inverno demografico oggi in Italia per le nascite, i calcoli, no? Una volta ho sentito un signore di una certa eta’, non anziano ma maturo, che diceva ‘chi paghera’ la mia pensione domani se non ci sono le nascite?’ un po’ ridendo. C’e’ la cultura della procreazione, della cultura per cui no, i figli e’ meglio di no.
Tante donne hanno paura di restare incinte
Meglio fare un viaggio, comprare la villa. Io conosco gente che la pensa cosi'”. Afferma papa Francesco nell’intervista. “Mi diceva uno dei miei segretari che incrociava la piazza, alcune settimane fa, e una signora era con un carrello e lui le si avvicino’ per vedere il bambino. C’era un cagnolino”, osserva il Pontefice. “Alcuni Paesi, come la Francia, hanno fatto misure pro-famiglia molto buone e per questo il livello delle nascite in Francia e’ salito abbastanza. Ma in Italia ci vuole in questo momento aiutare le famiglie a nascere – sottolinea -. Tante donne hanno paura di restare incinte perche’ appena il capo della ditta dove lavorano vede che le ingrossa la pancia la manda via. E tante donne non trovano lavoro perche’ i datori di lavoro hanno paura che rimanga incinta”. “Un figlio e’ una minaccia in questo momento. Ma dove siamo? Dovrebbe essere una benedizione -conclude Francesco -. Per questo credo che dobbiamo riprendere.
Italiani fate figli, per favore
Io dico, italiani per favore fate figli. La patria ha bisogno dei figli, per favore. Meno egoismo”.”Io quando sono stato eletto ho preso come programma tutte le cose che con i cardinali abbiamo detto nelle riunioni pre-conclave al prossimo Papa che sarebbe stato presente li’, ma nessuno sapeva chi fosse. Io ho preso questo come cammino di andare avanti”. Cosi’ Papa Francesco, nell’intervista andata in onda questa sera su Canale 5, risponde alla domanda se, a quasi dieci anni di pontificato, ci sia qualcosa che avrebbe voluto realizzare e che ancora non ha realizzato. “Ci sono anche cose da fare, ma sta andando avanti – spiega il Pontefice -. E’ buono perche’ i cardinali che erano stati li’ mi hanno aiutato tanto a fare questo cambiamento”.
La pulizia economica
“Una delle cose che piu’ si vede – sottolinea -, che non e’ la piu’ importante ma quella che piu’ si vede, e’ la pulizia economica, evitare che ci siano cose brutte economicamente. Adesso quell’Istituzione e’ forte”. “In questi giorni e’ stato riunito il Consiglio per l’Economia, sta lavorando bene – prosegue Francesco -. Loro hanno dato le indicazioni per portare avanti questo. Io ho incominciato a fare, con l’aiuto di tutti, quello che i cardinali avevano chiesto”. “Ma, soprattutto, la missionarieta’, lo spirito missionario, l’annuncio al Vangelo – aggiunge -. Questo e’ importante: noi possiamo avere una Curia molto organizzata, una parrocchia molto organizzata, una diocesi molto organizzata, ma se non c’e’ spirito di missione, se non si prega li’ dentro non vai. La preghiera e’ importante”.
Il cardinale Pell
E all’ulteriore domanda dell’intervistatore se ci sia qualcosa che invece ha dovuto fare e avrebbe voluto evitare, Francesco risponde: “la parte economica. A me non piace questo. Io ho dato indicazioni soltanto. Ma l’organizzare questo che, grazie a Dio, sta andando bene con il Consiglio dell’Economia, con il Segretariato all’Economia. Tutto questo lo ha visto chiaro il cardinale Pell, che e’ quello che ha incominciato questo”. “Poi e’ dovuto rimanere quasi due anni in Australia per questa calunnia che gli hanno fatto – che poi era innocente, ma gliel’hanno fatta brutta poveretto – e si e’ allontanato da questa amministrazione, ma e’ stato Pell a fare lo schema di come si poteva andare avanti. E’ un grande uomo e gli dobbiamo tante cose”, conclude il Papa.