“Vi ringrazio tanto. Ringrazio tanto ognuno di voi, per la vostra presenza qui, per questa giornata di gioia che ci prepara al Natale. E non dobbiamo dimenticare i bambini dell’Ucraina, e certamente voi non li dimenticate!”. Lo ha detto papa Francesco ricevendo stamane in udienza nell’Aula Paolo VI i bambini assistiti dal Dispensario Pediatrico “Santa Marta” in Vaticano, con i familiari e i volontari. Quindi, indicando un cartello, il Pontefice ha proseguito: “Li’ c’e’ scritto ‘Pace’, e c’e’ la bandiera dell’Ucraina. Tanti bambini che soffrono per la guerra; e soffrono anche in altre parti per le ingiustizie”. “Se il Signore ci da’ questa gioia di celebrare il Natale cosi’, tutti insieme, in pace, pensiamo anche a coloro che soffrono e preghiamo per loro, tutti insieme – ha aggiunto Francesco nel suo saluto -. E adesso grazie tante! E se voi volete puo’ cominciare il circo, non c’e’ problema. Grazie!”.
L’Angelus di Papa Francesco
Che cosa dice oggi a noi la figura di San Giuseppe? E cosa ci insegna il fatto che accoglie “Maria e suo figlio in modo completamente diverso da come si aspettava, diverso da come si era sempre fatto”, e “di fronte a Dio, che scombina i piani e chiede di fidarsi, risponde si'” e “sceglie la via della misericordia”? Se lo e’ chiesto oggi papa Francesco all’Angelus, sottolineando che “noi pure abbiamo i nostri sogni, e forse a Natale ci pensiamo di piu’, ne parliamo insieme. Magari rimpiangiamo alcuni sogni infranti e vediamo che le migliori attese devono spesso confrontarsi con situazioni inattese, sconcertanti”.
Giuseppe ci indica la via
“Quando questo accade, Giuseppe ci indica la via – ha osservato -: non bisogna cedere a sentimenti negativi, come la rabbia e la chiusura, questa e’ la via sbagliata!”. Secondo il Pontefice, “occorre invece accogliere le sorprese della vita, anche le crisi, con un’attenzione: quando si e’ in crisi non bisogna scegliere di fretta secondo l’istinto, ma, come Giuseppe, ‘considerare tutte le cose’ e fondarsi sul criterio di fondo: la misericordia di Dio”. “Quando si abita la crisi senza cedere alla chiusura, alla rabbia e alla paura, ma tenendo aperta la porta a Dio, Lui puo’ intervenire – ha spiegato Francesco -. Lui e’ esperto nel trasformare le crisi in sogni: si’, Dio apre le crisi a prospettive nuove, magari non come noi ci aspettiamo, ma come Lui sa. Sono gli orizzonti di Dio: sorprendenti, ma infinitamente piu’ ampi e belli dei nostri!”. “La Vergine Maria ci aiuti a vivere aperti alle sorprese di Dio”, ha quindi concluso il papa introducendo la preghiera mariana.
Maria tocchi i cuori di chi può fermare la guerra in Ucraina
“Alla Vergine Maria, che la liturgia ci invita a contemplare in questa quarta Domenica di Avvento, chiediamo di toccare i cuori di quanti possono fermare la guerra in Ucraina. Non dimentichiamo la sofferenza di quel popolo, specialmente dei bambini, degli anziani, delle persone malate. Preghiamo, preghiamo…”. E’ l’appello di papa Francesco, oggi al termine dell’Angelus.
Dimissioni in caso di impedimenti
“Ho gia’ firmato le mie dimissioni. Era Tarcisio Bertone il Segretario di Stato. Le firmai e gli dissi: ‘In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete gia”. Non so a chi le abbia date il cardinal Bertone, ma gliele ho date io quando era segretario di Stato”. E’ quanto afferma papa Francesco in un’ intervista al quotidiano spagnolo Abc. Nell’intervista, di cui e’ stata diffusa stamane la versione integrale, il Papa risponde cosi’ alla domanda su cosa succede se un Pontefice diviene improvvisamente invalido per problemi di salute o per incidente, e se uno standard non sarebbe conveniente per questi casi. E alla successiva domanda sul fatto che anche Paolo VI lascio’ per iscritto le sue dimissioni in caso di permanente impedimento, replica: “Esatto, e io penso anche Pio XII”.
“E’ la prima volta che lo dico”, aggiunge Francesco a proposito della sua rinuncia gia’ firmata. “Ecco perche’ lo dico.
Ora qualcuno andra’ a chiederla a Bertone: ‘Dammi il pezzo di carta!’ (ride). Probabilmente lo consegno’ al cardinale Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato. Io l’ho dato a Bertone in quanto segretario di Stato”, conclude il Pontefice.