Il Papa ha incontrato oggi pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, settemila bambini arrivati da tutto il mondo. Ha conversato quasi un’ora con loro, sottoponendosi, nell’evento organizzato da padre Enzo Fortunato, Auxilium e la Comunità di Sant’Egidio, alle domande dei più piccoli. In primo piano la guerra (“uccidere anche i bambini è una crudeltà”) e il clima (“dobbiamo custodire il creato”). Ma il Papa ha anche parlato della “dignità del lavoro” e di cose più personali: per esempio del fatto che non sa che cosa sogna la notte perché dorme, che a volte si arrabbia (“ma non mordo”, assicura) e che tra i suoi amici c’è anche “qualche cardinale”. E ha concluso con un monito per gli adulti: “C’è bisogno di imparare da voi”.
L’incontro
“Voi siete una cosa meravigliosa, la vostra età è meravigliosa”: lo ha detto il Papa parlando con i bambini nell’Aula Paolo VI e ricordando che “tanti bambini stanno soffrendo per i disastri climatici, per la guerra e la povertà, non dimentichiamoli”. “C’è gente cattiva che fa del male, fa la guerra, distrugge”. Poi ha detto e ha chiesto ai bambini di ripeterlo: “La vita è un dono stupendo”.”Perché uccidono i bambini nella guerra? Questa è una crudeltà, è brutto, è una ingiustizia”. Lo ha detto il Papa chiedendo ai ragazzi nell’Aula Paolo VI un po’ di silenzio: “pensiamo ai bambini uccisi”. Uccidere i bambini è “la crudeltà della guerra.
Le domande dei bambini
“Non so che cosa sogno la notte perché dormo”: così il Papa ha risposto ad un bambino che gli chiedeva questo. “Alcune volte viene qualche sogno che è un ricordo di quando ero giovane, di quando ero bambino ma la maggior parte dormo”. Ma “sognare è bello, quando uno sogna ha qualcosa di vita dentro”, ha sottolineato il Papa.
Mi arrabbio ma non mordo
“Qualche volta mi arrabbio ma non mordo”. Lo ha detto il Papa nel botta e risposta con i bambini nell’Aula Paolo VI. Il Pontefice ha dato dunque ai piccoli un consiglio: “Quando sei arrabbiato, prima di rispondere, bevi un bicchiere d’acqua”. “La rabbia lasciamola per i cani e noi cerchiamo di essere miti”. Poi alla domanda su chi siano i suoi amici, Papa Francesco ha risposto: “I miei amici è la gente che vive con me, a casa. Ho tanti amici fuori, qualche parrocchia, e anche qualche cardinale è amico pure. Ho la grazia di avere amici e questa è una grazia di Dio perché la persona che non ha amici è una persona triste”.
C’è bisogno di imparare da voi
“C’è bisogno di imparare da voi. Io sono sempre felice quando vi incontro, perché mi insegnate ogni volta qualcosa di nuovo. Ad esempio, mi ricordate come è bella la vita nella sua semplicità, Mi insegnate pure come è bello stare insieme! Sono due doni grandi che Dio ci ha fatto”. Lo ha detto il Papa parlando con i bambini nell’Aula Paolo VI. “Abbiamo parlato di tante cose ma la più bella è la pace perché voi non volete la guerra. Ci salutiamo dando la mano come un segnale di pace”, ha concluso il Pontefice.La parte del leone, tra le domande, l’hanno fatta le guerre nel mondo e l’ambiente. Ivan, dall’ Ucraina, ha chiesto a Francesco come si fa a fare la pace? ”Domanda difficile. – la risposta -. Non è facile dirlo. Più facile dire della guerra, che si fa con l’odio. Pensiamo un minuto: come si fa la pace? Pensiamolo in silenzio. Non c’è un metodo. La pace si fa con la mano tesa dell’amicizia, la mano tesa. Voi volete fare la pace?”. ‘Siiiiiii’, la replica dei settemila ragazzi . Di rimando il Papa: ”La mano tesa.
La pace si fa col cuore e la mano tesa”. Un bambino vietnamita ha chiesto al Pontefice perché i potenti dovrebbero ascoltare loro se non ascoltano nemmeno il Pontefice . ”La gente è molto preoccupata di tante cose e si dimentica di ascoltare i bambini ma voi dovete dire: la voce dei bambini è necessaria. Fatevi sentire dagli adulti perché siete messaggeri di pace”, ha risposto Francesco. Celeste -dal Perù- ha chiesto al Papa chi sono i suoi amici”La gente che vive con me a casa – ha detto – poi ho amici fuori, nelle parrocchie. Qualche cardinale, pure. Ho la grazia di Dio di averli. La persona che non ha amici è una persona triste. Cerchiamo di averne”. Paolina dal Congo ha interpellato il Papa sulla cosa più importante della vita . ”Non saprei. Nella mia vita ci sono tante cose importanti. Anche questo incontro. Quelli brutti lasciamoli da parte. Adesso in silenzio pensiamo al momento più felice nella nostra vita”, l’invito di Bergoglio ai bambini. Sofia , dalle Filippine, ha sfruculiato il Papa sui momenti di rabbia. Come ti calmi dopo?
”Qualche volta mi arrabbio ma non mordo. Una volta una persona mi diceva: quando sei arrabbiato prima di rispondere bevi un bicchiere di acqua. Quando uno è arrabbiato morde e questo non è bello. Cerchiamo di essere miti.”, l’invito.
Le domande sul clima
Diverse vi le domande sul Pianeta. Bergoglio ha osservato: ”Le persone non custodiscono il creato e la natura si ribella. Ma La natura è il nostro futuro. Sono molto preoccupato perché si sta rovinando la natura. Al polo sud è caduta una massa di ghiaccio. I mari stanno salendo, entrando nella terra. Buttiamo tante cose nel mare. Tutti noi dobbiamo essere preoccupati e aiutare.
Buttate la bottiglia in mare? – la domanda ai bambini- . No, dobbiamo custodire la natura”. Il Papa come passa il tempo? ”Cosa faccio? Lavoro, ce ne è tanto, da sistemare le cose, cercando che le cose vadano meglio. Mi alzo presto e prego. Chi non lavora è una persona buona? Nooo. – la risposta dei bambini -. Lavorare è salute. Il lavoro da’ dignità. Guadagnarsi la vita lavorando”. Infine l’invito a non sprecare . ” Come possiamo evitare che le persone sprechino? Non sprecare il pasto, il pasto è una grazia di Dio. Se avanza, mangiarlo la sera ma non buttarlo”.