Il Papa, al termine dell’udienza generale, rinnova il suo accorato appello per la pace: ”Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina , Israele, il Myanmar e tanti Paesi che sono in guerra : preghiamo per la pace”. ”Oggi – ha ribadito – ci vuole la pace. La guerra sempre e’ una sconfitta dal primo giorno. Il Signore ci dia forza per lottare sempre per la pace ”.
L’Udienza Generale
Il Papa, all’udienza generale in piazza San Pietro, sferza di nuovo i parroci sulla durata dell’omelia: non più di otto minuti, dice, o la gente si addormenta ”e ha ragione”. Bergoglio, in occasione della catechesi, staccandosi dal testo ha osservato: ”L’omelia deve aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita. Per questo deve essere breve. Non deve andare oltre gli otto minuti perché dopo si perde attenzione e la gente si addormenta e ha ragione”. Da qui il monito ai parroci: ”Questo voglio dire ai preti che parlano tanto e non si capisce di cosa parlano. Non più di otto minuti!Perché l’omelia deve aiutare a trasferire la parola di Dio dal libro alla vita”.
”Tra le tante parole di Dio che ogni giorno ascoltiamo nella Messa o nella Liturgia delle ore, ce n’è sempre una destinata in particolare a noi. Accolta nel cuore, – ha osservato – essa può illuminare la nostra giornata e animare la nostra preghiera. Si tratta di non lasciarla cadere nel vuoto! Concludiamo con un pensiero che può aiutare a farci innamorare della Parola di Dio. Come certi brani musicali, la Sacra Scrittura ha anch’essa una nota di fondo che l’accompagna dall’inizio alla fine, e questa nota è l’amore di Dio”.
Il Pontefice ha quindi esortato i fedeli a portare con sé’ una piccola Bibbia tascabile per leggerla nei momenti liberi: ”Fratelli, sorelle, avanti con la lettura della Bibbia, non dimenticate il Vangelo tascabile. Portatelo In borsa, in viaggio. Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture e ora spira dalle Scritture, ci aiuti a cogliere questo amore di Dio nelle situazioni concrete della nostra vita”.
La catechesi
Nel discorso in lingua italiana, il Papa, continua il nuovo ciclo di catechesi, iniziato da qualche mercoledì, sullo “Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”. La riflessione di oggi parte dal tema “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”. In particolare il consiglio è quello di “Conoscere l’amore di Dio dalle parole di Dio”. Dunque oggi vediamo lo Spirito “nella rivelazione, di cui la Sacra Scrittura è testimonianza ispirata da Dio e autorevole”, dice Papa Francesco.
“Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture, è anche Colui che le spiega e le rende perennemente vive e attive. Da ispirate, le rende ispiratrici”, spiega il Pontefice.
“Può capitare, infatti, che un certo passo della Scrittura, che abbiamo letto tante volte senza particolare emozione, un giorno lo leggiamo in un clima di fede e di preghiera, e allora quel testo improvvisamente si illumina, ci parla, proietta luce su un problema che stiamo vivendo, rende chiara la volontà di Dio per noi in una certa situazione. A che cosa è dovuto questo cambiamento, se non a una illuminazione dello Spirito Santo?”, sottolinea il Papa nella sua catechesi.
Per il Pontefice “la Chiesa si nutre della lettura spirituale della Sacra Scrittura, cioè della lettura fatta sotto la guida dello Spirito Santo che l’ha ispirata. Al suo centro, come un faro che illumina tutto, c’è l’evento della morte e risurrezione di Cristo, che compie il disegno di salvezza, realizza tutte le figure e le profezie, svela tutti i misteri nascosti e offre la vera chiave di lettura dell’intera Bibbia”.
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Foto: Vatican Media