Dopo aver sospeso l’attività nella giornata di ieri per una leggera influenza, stamane il Papa si è affacciato regolarmente dalla finestra del Palazzo Apostolico per la consueta recita dell’Angelus.
L’appello di Papa Francesco contro la guerra
Dopo aver recitato la preghiera mariana il Papa ha ricordato “con dolore il secondo anniversario dell’inizio della guerra su vasta scala in Ucraina: quante vittime, feriti, distruzioni, angustie, lacrime in un periodo che sta diventando terribilmente lungo e di cui non si intravede ancora la fine. E’ una guerra che non solo sta devastando quella regione d’Europa ma che scatena un’ondata globale di paura e odio. Mentre rinnovo il mio vivissimo affetto al martoriato popolo ucraino e prego per tutti – in particolare per le numerosissime vittime innocenti – supplico che si ritrovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura. Non dimentichiamoci di pregare per la Palestina, per Israele. Pensiamo ai bambini feriti innocenti”.
Il pensiero sull’Africa
Il pensiero del Pontefice si è poi spostato sull’Africa e sulla Mongolia. “Seguo con preoccupazione l’aumento delle violenze nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo: mi unisco all’invito dei vescovi a pregare per la pace, auspicando la cessazione degli scontri e la ricerca di un dialogo sincero e costruttivo. Destano apprensione i sempre più frequenti rapimenti che si verificano in Nigeria. Esprimo al popolo nigeriano la vicinanza e la preghiera auspicando che ci si impegni affinché il dilagare di questi episodi sia arginato il più possibile. Sono vicino – ha concluso il Papa – alla popolazione della Mongolia colpita da un’ondata di freddo intenso che sta provocando gravi conseguenze umanitarie. Anche questo fenomeno estremo è un segno del cambiamento climatico che è un problema sociale globale”.
L’Angelus di Papa Francesco
La Trasfigurazione ci indica – ha spiegato Francesco – che “la luce che è Gesù. E da questa luce i discepoli non dovranno mai più staccare gli occhi, specialmente nei momenti di prova, come quelli ormai vicini della Passione. Non staccare mai gli occhi dalla luce di Gesù”.
Noi – ha aggiunto – dobbiamo “tenere sempre davanti agli occhi il volto luminoso di Gesù. Apriamoci alla luce di Gesù! Lui è amore e vita senza fine. Lungo i sentieri dell’esistenza, a volte tortuosi, cerchiamo il suo volto, pieno di misericordia, di fedeltà, di speranza. Ci aiutano a farlo la preghiera, l’ascolto della Parola, i Sacramenti”.
Per questa Quaresima il Papa propone di “coltivare sguardi aperti, diventare cercatori di luce, cercatori della luce di Gesù nella preghiera e nelle persone”. (ACI Stampa).