“Se trascura la dignità umana, che è uguale per tutti, la medicina rischia di prestarsi agli interessi del mercato e dell’ideologia, anziché dedicarsi al bene della vita nascente, della vita sofferente, della vita indigente. Il medico esiste per sanare dal male: curare sempre! Nessuna vita va scartata”. Lo ha detto il Papa nell’udienza alla delegazione del Dipartimento di Odontoiatria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. “Curare sempre… ‘ma questo non ce la farà’… accompagnalo fino alla fine”. “Vi esorto a coltivare una scienza che sia sempre a servizio della persona”, ha detto ancora il Papa.
“Io ricordo, quando ventenne, mi hanno tolto parte del polmone che si era ammalato. Sì, mi davano le medicine, ma quello che mi dava più forza era la mano degli infermieri che, dopo di fare le punture, mi prendevano per mano. Questa tenerezza umana fa tanto bene”. Il Papa ha raccontato questo aneddoto della sua vita, ricordando agli operatori sanitari che la cura “va fatta con lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza”
Inoltre il Santo Padre ha ricordato gli ottocento anni dalla fondazione di “questa istituzione accademica” che “porta ancora oggi il nome di Federico II, l’imperatore svevo che eresse il primo studium generale nella città partenopea, dando origine a una delle più antiche università del mondo”.
“I napoletani sono bravi”, ha commentato Papa Francesco.