Il commento al Vangelo della domenica di Don Giulio Dellavite. Domenica 18 dicembre.
Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore.
Il commento al Vangelo
Stellina mia! Si dice amorosamente e coccolosamente. Stelasa (grande stella)! Diceva, in bergamasco, la mia nonna quando qualcuno compiva un gesto di premura o gentilezza. Stella! Dice Dio a ciascuno di noi: a lui interessa che il meglio di ognuno possa brillare. È la proposta forte che fa a Maria e a Giuseppe. Anti-stella è chi vede tutto cadente e rende tutto decadente, è chi coltiva negatività insoddisfatta e invidia rancorosa, è chi evidenzia solo mancanze o sbagli, è chi non sopporta che qualcun altro possa splendere e allora lavora per oscurare, incupire, offuscare, sminuire. Invece, incarnare la logica di Dio fa venire alla luce. Ci è di esempio Nicola, originario della Turchia. Venne a sapere che un padre, caduto in tragico fallimento, maltrattava le tre figlie e voleva farle prostituire.
San Nicolaus
Di notte, nel nascondimento, andò a bussare all’abbaino della soffitta dove dormivano le ragazze, lasciando per loro un sacchetto di monete d’oro per costruirsi una vita nuova, per liberarsi dalle vessazioni e per potersi sposare. Nicola era il Vescovo della città e aveva salvato le giovani trasformando la liturgia del Natale di Gesù in aiuto concreto. Per il suo cuore così grande fu ritenuto patrono dei bambini, San Nicolaus, e nel 1800 divenne famoso con una poesia di Clement Moore che lo chiamò Santa Claus, Babbo Natale. La sua generosità incorniciata dalla simpatica barba bianca fu presa da CocaCola nel 1931 per la campagna pubblicitaria, ma il mantello di velluto rosso del Vescovo ispirato da Gesù era scomodo e fu accorciato in giacca, la mitria a punta venne rammollita e ci fu attaccato un divertente pon pon, infine al posto della veste erano più comodi i pantaloni. Restava il gesto del dono, restava un “sacco” di generosità, ma che fosse mosso dalla nascita di Gesù non c’era più traccia.
Il Natale è stato scippato a Gesù
Il Natale è stato scippato a Gesù! Tutto si riempie di auguri sdolcinati, sorrisi glassati, sentimenti caramellati, pensieri mielosi per chiunque. Guai a scordarsi di qualcuno. Però ci dimentichiamo di lui. E il compleanno è il suo! Tutti fanno festa, ma il festeggiato c’è? Qualcuno pensa a lui? Caro Gesù, non c’è posto per te! Il mondo è buio e disordinato. È una stalla, insomma. E per di più a volte puzza. La gente è fredda: sembra più agli animali che agli angeli. Ma… a pensarci bene… è esattamente come a Betlemme: la stalla, la puzza, gli animali, il buio, il freddo… Allora puoi nascere ancora! Puoi nascere davvero anche qui! C’è una dolcissima canzone di Antonello Venditti, “Stella”, che vorrei far diventare preghiera e augurio per ciascuno: Stella che cammini nello spazio senza fine fermati un istante, solo un attimo, ascolta i nostri cuori caduti in questo mondo.
Donaci la pace
Siamo in tanti ad aspettare. Donaci la pace! Ai nostri simili (dona) pane fresco da mangiare. Proteggi i nostri sogni veri dalla vita quotidiana e salvali dall’odio e dal dolore. (Dona) a noi che siamo sempre soli nel buio della notte occhi azzurri per vedere questo amore grande, grande come questo cielo che si rischiara in un istante. Non andare via, non ci abbandonare, stella mia, resta sempre nel mio cuore. Proteggi i nostri figli nella vita quotidiana, puri come il primo giorno, come nella fantasia. Salvali dall’odio e dal potere. Non andare via, lasciati cadere, stella mia, resta sempre nel mio cuore.