Il Papa invita i cristiani a “non accontentarsi di vivere in modo accomodante, adagiandosi tra compromessi e auto-assoluzioni – ‘non ce la faccio’, ‘non sono all’altezza’, ‘non ho tempo’ e così via – -, ma a vivere piuttosto da apostoli della e nella gioia. Essere apostole e apostoli vuol dire essere laiche e laici con passione, appassionati del Vangelo e della vita, prendendosi cura della vita buona di tutti e costruendo percorsi di fraternità per dare anima a una società più giusta, più inclusiva, più solidale”. E’ quanto Papa Francesco ha detto nell’udienza, in Piazza San Pietro, con i partecipanti al pellegrinaggio di ringraziamento per la beatificazione di Armida Barelli (Università Cattolica del Sacro Cuore, Azione Cattolica Italiana e Missionarie della Regalità di Cristo).
Non mancano spinte degenerative
“Oggi non mancano, purtroppo, spinte de-generative. Sono molto dannose per la vita familiare, ma si possono osservare anche a livello sociale, nelle polarizzazioni e negli estremismi che non lasciano spazio al dialogo e hanno un effetto disumanizzante”. Lo ha detto il Papa in Piazza San Pietro davanti a circa 12mila persone. Parlando della beata Barelli, il Pontefice ha sottolineato che “rispetto al tema della leadership femminile in ambito ecclesiale e sociale, di cui la Barelli può essere considerata formidabile anticipatrice, abbiamo bisogno di un modello integrato, che unisca la competenza e la prestazione, spesso associate al ruolo maschile, con la cura dei legami, l’ascolto, la capacità di mediare, di mettere in rete e di far crescere le relazioni, a lungo ritenute appannaggio del genere femminile e spesso sottovalutate nel loro valore produttivo. Insomma, anche in questo caso è l’integrazione, la reciprocità delle differenze a garantire generatività anche in campo sociale e lavorativo”, ha concluso il Papa.
La vita di Armida Barelli
Armida Barelli è stata beatificata un anno fa e oggi sono arrivate in Vaticano, accolte dal Papa, 12mila persone per ringraziare di questo riconoscimento da parte della Chiesa. L’incontro con padre Agostino Gemelli segna per Armida (nata nel 1882 a Milano e morta a Marzio, Varese, nel 1952) l’inizio di una collaborazione che durerà tutta la vita: Azione Cattolica, Istituto Secolare Missionarie della Regalità, Università Cattolica del Sacro Cuore, Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel 1918 fonda la Gioventù Femminile cattolica milanese, e diventa la ‘sorella maggiore’ di un gruppo di giovani che dalle parrocchie milanesi si ritrovano in vescovado ad approfondire problemi teologici e sociali. L’esperienza positiva di Milano spinge Papa Benedetto XV ad affidarle lo stesso compito per tutte le diocesi italiane e Barelli inizia il suo primo giro lungo la penisola per chiamare a raccolta le giovani, che rispondono con entusiasmo.
L’incontro con padre Gemelli
Nel 1919, insieme a padre Gemelli, fonda l’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo e con lui anche l’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo per la diffusione della liturgia. Fonda case di spiritualità nei più importanti luoghi francescani e promuove una vasta opera di formazione spirituale e di discernimento vocazionale. Nel 1921 fa parte del gruppo dei fondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e ne diventa la “cassiera”. Organizza convegni, pellegrinaggi, settimane sociali e attività per le missioni. Nel 1946, Armida Barelli viene nominata vice presidente generale dell’Azione Cattolica da Pio XII. Nel 1949 si ammala di paralisi bulbare, che la porterà alla morte. Scrive: “Accetto la morte, quella qualsiasi che il Signore vorrà, in piena adesione al volere divino”. È sepolta dal 1953 nella cripta della cappella dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Il 1 giugno 2007 Papa Benedetto XVI la proclama Venerabile Serva di Dio e il 21 febbraio 2021 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi alla promulgazione del decreto riguardante un miracolo attribuito all’intercessione della Venerabile Armida Barelli. E’ stata beatificata nel Duomo di Milano il 30 aprile 2022. A questo iter ha lavorato un Comitato di beatificazione e canonizzazione che ha riunito tre delle realtà che la beata ha contribuito a fondare: l’Azione Cattolica Italiana, l’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo e l’Università Cattolica del Sacro Cuore