Papa Francesco, al “termine dell’udienza generale si è recato presso il Policlinico Universitario Gemelli dove nel primo pomeriggio è stato sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi”. L’intervento si è svolto senza complicazioni ed è durato tre ore. Il Santo Padre è stato riportato nella camera al decimo piano del Policlinico Gemelli.
Le parole del chirurgo
Il Santo Padre sta bene, e’ sveglio e vigile. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che e’ intervenuta per risolvere un laparocele addominale. “Mi ha già fatto la prima battuta” ha detto il chirurgo.”Insieme ad altri colleghi si e’ deciso di programmare l’intervento chirurgico”, ha detto Alfieri. Il chirurgo ha ricordato la presenza di tenaci aderenze nelle anse a meta’ dell’intestino medio che causavano la sintomatologia. Si sono liberate queste cicatrici interne e la difficilta’ di transito con una plastica e con l’ausilio di una rete protesica. Il Santo Padre ha reagito bene. L’intervento di due anni fa e’ stato fatto per una patologia benigana, la stenosi diverticolare e’ benigna, la patologia per la quale e’ stato operato oggi e’ benigana e non lascera’ tracce. La degenza sarà fra i 5 e i sette giorni, ha 86 anni ed è gia’ stato sottoposto a 4 interventi. Dateci qualche giorno. Lo ha riferito il chirurgo Sergio Alfieri a capo della equipe che e’ intervenuta per risolvere un laparocele addominale. E’ seguito dal suo assistente in questi giorni non e’ una situazione di urgenza. “Il Papa mi ha chiesto quando facciamo la terza”. E’ con questa battuta che Papa Francesco ha salutato il chirurgo Sergio Alfieri appena svegliato dopo l’intervento.”Il papa non ha e non ha mai avuto nessun problema con l’anestesia generale” e “potrà fare una vita normale”. Lo ha detto il chirurgo S al termine dell’intervento a papa Francesco. “Lavoro in molti anni in questa struttura voglio ringraziare gli infermieri, gli strumentisti, i portantini e tutti coloro che mettono in moto la macchina”, ha concluso.
Le parole di Bruni
“Il Santo Padre, ricoverato presso il Policlinico A. Gemelli, è stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato ed eseguito nelle prime ore pomeridiane dal Prof. Sergio Alfieri, Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Addominali ed Endocrino Metaboliche, assistito dal Dott. Valerio Papa, dalla dott.ssa Roberta Menghi dal dott. Antonio Tortorelli e dal dott. Giuseppe Quero; l’intervento è stato condotto in anestesia generale dal Prof. Massimo Antonelli, Direttore del Dipartimento di Scienze dell’emergenza, anestesiologiche e della rianimazione, coadiuvato dalla dott.ssa Teresa Sacco, dalla dott.ssa Paola Aceto e dal dott. Maurizio Soave e la dott.ssa Giuseppina Annetta per il posizionamento dell’accesso vascolare centrale.
Erano altresi presenti in Sala Operatoria il Prof. Giovanni Battista Doglietto, Direttore del Fondo di Assistenza Sanitaria, ed il dott. Luigi Carbone, Medico della Direzione di Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano”. Lo ha comunicato il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni”Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”.
L’operazione
“L’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere il normale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale”.
L’ernia di cui soffre il Papa
“Il laparocele è un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale e consiste nel passaggio degli organi interni attraverso le fasce muscolari addominali. A volte, per esser curato, richiede una laparotomia, o un’incisione sulla pancia”. Lo spiega ad ANSA Pierluigi Fracasso, dirigente medico dell’UOCdi Gastroenterologia dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma, spiegando il tipo di intervento a cui sarà sottoposto oggi pomeriggio il Santo Padre.
L’intervento di due anni fa
Papa Francesco quasi due anni fa aveva avuto un intervento addominale per diverticoli. “Quando si ha un intervento di chirurgia maggiore sull’addome – precisa l’esperto – può crearsi un luogo di minor resistenza dei tessuti attraverso cui possono ‘incastrarsi’, ovvero incarcerarsi in termini tecnici, parti dell’intestino, che in questo modo si strozzano, creando occlusioni. Queste occlusioni intestinali possono essere dolorose e anche pericolose, se non si interviene prontamente: a causa della cattiva irrorazione sanguigna, infatti, si possono creare ischemie intestinali, che possono anche andare in necrosi”.
In alcuni casi il problema, precisa, “si riduce con manovre manuali fatte da personale esperto, in altri casi non è possibile. In questo caso, l’equipe medica del Policlinico Gemelli ha ritenuto necessario reintervenire chirurgicamente. La complicanza è abbastanza rara, ma l’intervento è relativamente non complesso. Si fa normalmente in anestesia generale, e consiste in una reincisione sulla cicatrice, quindi nel posizionamento di una rete biocompatibile che andrà a sostituire la parete muscolare dell’addome. Il tempo di ripresa del paziente in genere è di pochi giorni, ma come sempre accade dipende anche dalle caratteristiche e dall’età del paziente”.