Si è aperta ieri sera a Verona la XII edizione del Festival della Dottrina Sociale. La manifestazione, che terminerà domenica, è comincia con la lettura dei messaggi di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. .
Il messaggio di Papa Francesco
Ai partecipanti del Festival Dottrina Sociale della Chiesa. Saluto cordialmente tutti voi che prendete parte alla 12″ edizione del Festival della dottrina sociale della Chiesa. Si tratta di un appuntamento ormai diventato punto di riferimento per quanti credono che il bene comune non sia una semplice possibilità, ma li cemento su cui edificare una società giusta, vera e bella.
Il tema che avete scelto quest’anno, “Costruire la fiducia. La passione dell’incontro”, esprime un percorso quanto mai necessario, da fare seguendo una doppia segnaletica: fiducia e passione. Viviamo una stagione di grandi conflittualità che sembrano negare quell’atteggiamento di affidamento verso gli altri, sostenuto da un sentimento di sicurezza e tranquillità. Pensiamo ai tanti conflitti in corso nel mondo intero – siamo nella terza guerra mondiale! -e alle poverta conseguenti, alle sofferenze, alle vittime innocenti, al futuro negato ai bambini… Uno scenario cupo, che richiede un intervento deciso con un’opera riparatrice. In questo senso il verdo che avete scelto- “costruire”- è molto appropriato. Viene alla mente la grande capacita progettuale, tipica degl artigiani, di riuscire a vedere la bellezza gia nella materia grezza.
Ecco, allora, indicato già un impegno concreto: essere artigiani di fiducia! Occorre, pero, fare molta attenzione: non si costruisce con casualità, ma secondo un progetto ben preciso. La progettualità rappresenta la capacità di fare ordine nelle idee, nelle iniziative, negli slanci appassionati, rispettando il tempo perché tutto si realizzi e i tempi di ciascuna persona. Solo così la costruzione realizzata potrà reggere ai marosi della storia. E li cartello della fiducia rappresenterà l’indicazione necessaria per tenere salda l’intera struttura. Fiducia in se stessi e negli altri! Ma ancora prima fiducia in Dio! Ricorderete le parole del profeta Geremia: «Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore e la sua fiducia. E come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue toglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti» (Ger 17,7-8).
Mi domando, In chi confida l’uomo oggi? Geremia indica quell’oltre che permette di non restare schiavi di interessi di parte e di avere una prospettiva che supera limiti e contraddizioni. La fiducia è un richiamo forte alla speranza, «che – come vi dicevo lo scorso anno – ispira azioni nuove, orienta le competenze, stimola l’impegno, da vita alla vita. Chi spera sa di essere parte di una storia costruita da altri e ricevuta in dono, proprio come nella parabola dei talenti. E sa anche che deve far fruttificare.
Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La XII edizione del Festival della Dottrina Sociale affronta con lungimiranza il tema della fiducia dell’incontro con l’altro. È il senso di essere una comunità nell’ambito della quale dialogo e verità non siano antitesi bensì elementi che, nel reciproco rispetto delle opinioni, si orientano al bene comune.
Rispetto e riconoscimento dell’altro. Il confronto, anche se a volte aspro, non può essere mai indifferente ale ragionidell’altro. È il sale della vita democratica del nostro Paese, è il veicolo del progresso.Ed è questione di particolare rilievo anche sul terreno delle relazioni internazionali che oggi appaiono oppresse dalla guerra.
Abbiamo toccato con mano, in questi mesi difficili segnati dall’aggressione della Russia all’Ucraina, quanto sia imprescindibile “costruire fiducia” per restituire speranza all’umanità, evitando isolamenti ed emarginazioni. Lo sforzo di elaborazione che caratterizza le vostre giornate costituisce un apporto prezioso alla costruzione di relazioni più autentiche e feconde tra le persone e i popoli. Non dobbiamo, infatti, arrenderci: il percorso è faticoso, ma al cooperazione tra popoli e nazioni resta lo strumento per evitaree risolvere i conflitti e costruire la pace”.