“Oggi, nel giorno in cui Scalabrini diventa santo, vorrei pensare ai migranti. E’ scandalosa l’esclusione dei migranti, anzi, l’esclusione dei migranti e’ criminale, li fa morire davanti a noi e cosi’ oggi abbiamo il Mediterraneo che e’ il cimitero piu’ grande del mondo. L’esclusione dei migranti – ha detto Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata oggi in Piazza San Pietro – e’ schifosa, e’ peccaminosa, e’ criminale. Non aprire le porte a chi ha bisogno… ‘no, non li escludiamo, li mandiamo via’… ai lager, dove sono sfruttai e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda soltanto”.
Il ricordo del Concilio Vaticano II
Il Papa all’Angelus ha ricordato il Concilio Vaticano II e il fatto che allora come ora si respirava il pericolo di un conflitto nucleare: “A proposito dell’inizio del Concilio, 60 anni fa, non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perche’ – ha chiesto – non imparare dalla storia? Anche in quel momento c’erano conflitti e grandi tensioni, ma si scelse la via pacifica. Sta scritto nella Bibbia: ‘Cosi’ dice il Signore: Fermatevi nelle strade e guardate, informatevi dei sentieri del passato, dove sta la strada buona percorretela, cosi’ troverete pace per la vostra vita’”.
Tutti siamo ammalati nel cuore
“La malattia e la fragilita’ comuni fanno cadere le barriere e superare ogni esclusione. Si tratta di un’immagine bella anche per noi: quando siamo onesti con noi stessi, ci ricordiamo di essere tutti ammalati nel cuore, di essere tutti peccatori, tutti bisognosi della misericordia del Padre. E allora smettiamo di dividerci in base ai meriti, ai ruoli che ricopriamo o a qualche altro aspetto esteriore della vita, e cadono i muri interiori, cadono i pregiudizi. Cosi’, finalmente, ci riscopriamo fratelli”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa a San Pietro.
No alle divisioni in buoni e cattivi
Ho paura quando vedo comunita’ cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: cosi’ si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare. Per favore, includere sempre: nella Chiesa come nella societa’, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni.
Includere tutti”. Lo ha detto il Papa nella messa a San Pietro per la canonizzazione di Giovanni Battista ScalabriniIl Papa invita i cristiani a eliminare le barriere con gli altri. “Come ci fa bene togliere le nostre armature esteriori, le nostre barriere difensive e fare un bel bagno di umilta’, ricordandoci che siamo tutti fragili dentro e bisognosi di guarigione, tutti fratelli”, ha detto nell’omelia della messa a San Pietro per la canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti.
La Fede ci chiede di camminare insieme agli altri
“Ricordiamoci questo: la fede cristiana sempre ci chiede di camminare insieme agli altri, mai di essere marciatori solitari; sempre ci invita a uscire da noi stessi verso Dio e verso i fratelli, mai di chiuderci in noi stessi; sempre ci chiede di riconoscerci bisognosi di guarigione e di perdono, e di condividere le fragilita’ di chi ci sta vicino, senza sentirci superiori”, ha aggiunto il Papa.
Il ricordo di suor Maria Costanza Panas
“Oggi, a Fabriano, verra’ beatificata Maria Costanza Panas, monaca clarissa cappuccina, vissuta nel monastero di Fabriano dal 1917 al 1963, quando parti’ per il Cielo”. Lo ha ricordato il Papa all’Angelus.
“Accoglieva quanti bussavano al monastero infondendo in tutti serenita’ e fiducia. Negli ultimi anni, gravemente inferma, offri’ le sue sofferenze per il Concilio Vaticano II, di cui ricorre dopodomani il 60 di apertura. La Beata Maria Costanza ci aiuti ad essere sempre fiduciosi in Dio e accoglienti verso il prossimo”, ha aggiunto il Papa invitando a fare “un applauso alla nuova beata”.