Addio, mio caro figlio, Vi bacio il sacro anello. Vostro padre”. Cosi’ si conclude una lettera inviata da Battista Roncalli al giovane don Angelo, quello che diventera’ il futuro Giovanni XXIII. La missiva e’ una delle 85 lettere pubblicate nel volume “Tutto il mondo e’ la mia famiglia” a cura di Emanuele Roncalli, giornalista, saggista nonche’ pronipote del pontefice bergamasco, edito da San Paolo. Se finora erano note le lettere di Roncalli, sacerdote e poi vescovo, spedite alla famiglia fino al 1935, ora viene pubblicato questo corpus di lettere del padre Battista e della mamma Marianna Mazzola al figlio che diventera’ Papa.
Le lettere donate al card. Capovilla
L’epistolario fu donato dall’arcivescovo Loris Capovilla, poi cardinale, e da Giuseppe Roncalli, ultimo dei fratelli del Papa, nonno del curatore, proprio a Emanuele Roncalli che assieme al fratello custodisce e alimenta la memoria dell’illustre prozio con una serie di pubblicazioni e conferenze.
La quotidianità di una famiglia di campagna
Le lettere, in una calligrafia incerta ma regolare, documentano la linfa dalla quale ha attinto Papa Giovanni. “Ho dimenticato molto di quanto ho appreso sui libri – diceva Papa Roncalli ai genitori – ma non ho mai dimenticato quanto mi e’ stato insegnato da voi”. Sono missive che raccontano la quotidianita’ di una famiglia della campagna lombarda all’alba del Novecento, il lavoro nella vigna, l’allevamento dei bachi da seta, la mietitura del grano, ma sono anche scandite dal racconto di ricorrenze liturgiche, la chiesa del paese, le preghiere nei campi. Questo scambio epistolare esalta il valore del legame famigliare e non a caso e’ edito nell’Anno dedicato alla famiglia oltre che a sessant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962) e dalla morte di Giovanni XXIII (3 giugno 1963). (ANSA).