San Costanzo di Perugia nacque nel II secolo da una famiglia cristiana. Fin da giovane si distinse per il suo zelo e la sua generosità verso i poveri, uniti a una grande severità verso se stesso. Fu ordinato sacerdote e poi eletto vescovo di Perugia, la prima città umbra ad avere una comunità cristiana. Durante le persecuzioni dell’imperatore Marco Aurelio, fu arrestato e condotto davanti al governatore Antinoo, che lo interrogò e lo minacciò di morte. Costanzo non si lasciò intimidire e confessò con coraggio la sua fede in Cristo. Fu quindi imprigionato e torturato, ma riuscì a convertire i suoi carcerieri e a scampare al martirio grazie a un miracolo. Tornato in libertà, riprese il suo ministero episcopale, ma fu di nuovo catturato e decapitato nel 170, sotto il regno di Commodo.
Il culto di San Costanzo di Perugia
San Costanzo di Perugia fu sepolto nel luogo del suo martirio, dove in seguito sorse la prima cattedrale della città, dedicata a lui. Le sue reliquie furono traslate più volte, fino a essere collocate nella basilica di San Pietro, dove si trovano ancora oggi. San Costanzo è il patrono principale di Perugia e viene festeggiato il 29 gennaio, giorno della sua morte. La sua figura è raffigurata in molte opere d’arte, con i simboli del pastorale, della palma e della spada. La sua vita è narrata in una passio, scritta probabilmente nel V secolo, che lo descrive come un modello di virtù e di testimonianza cristiana.
Perché ricordare San Costanzo di Perugia oggi?
San Costanzo di Perugia è un esempio di fedeltà a Cristo e alla Chiesa, anche di fronte alla persecuzione e alla morte. La sua storia ci insegna a non aver paura di professare la nostra fede, a essere generosi con i poveri e a pregare per i nostri nemici. La sua intercessione ci ottenga la grazia di vivere da veri discepoli di Gesù, nella carità e nella speranza.