Oggi, 16 gennaio, la Chiesa ricorda san Marcello I, il trentunesimo Papa della storia, che visse in un periodo di grande persecuzione e di crisi interna per i cristiani. San Marcello fu un uomo di fede e di coraggio, che seppe affrontare le sfide del suo tempo con fermezza e carità.
La persecuzione di Diocleziano
San Marcello nacque a Roma nel III secolo, in una famiglia di origine plebea. Fu eletto Papa nel 308, dopo quattro anni di vacanza della sede apostolica, causata dalla morte del suo predecessore, san Marcellino, martire sotto l’imperatore Diocleziano.
Diocleziano fu l’autore dell’ultima e più violenta persecuzione contro i cristiani, che iniziò nel 303 e durò fino al 311. Il suo obiettivo era di eliminare il cristianesimo dall’impero, distruggendo le chiese, i libri sacri, i vescovi e i fedeli. Molti cristiani subirono il martirio, altri cedettero alla paura e rinnegarono la loro fede, sacrificando agli dei pagani. Questi furono chiamati lapsi, cioè caduti, e relapsi, se erano ricaduti più volte nell’apostasia.
La riforma della Chiesa
Quando san Marcello divenne Papa, la Chiesa era in uno stato di devastazione e di smarrimento. Il suo compito fu quello di riorganizzare la comunità cristiana, di consolare i martiri e i confessori, e di ristabilire la disciplina e la purezza della fede tra i lapsi e i relapsi.
San Marcello fu severo con i traditori, ai quali impose gravi penitenze pubbliche, per poter essere riammessi alla comunione con la Chiesa. Alcuni di questi, però, si ribellarono alla sua autorità e formarono un partito lassista, che cercava di giustificare la loro condotta e di opporsi al Papa. San Marcello dovette affrontare anche le eresie di alcuni falsi profeti, che si dicevano inviati da Dio e che predicavano dottrine contrarie al Vangelo.
Il martirio di san Marcello
La fermezza di san Marcello non passò inosservata all’imperatore Massenzio, che succedette a Diocleziano nel 306. Massenzio, temendo che il Papa potesse fomentare una rivolta popolare, lo fece arrestare e condannare ai lavori forzati. San Marcello fu costretto a spazzare le strade di Roma, sotto il peso di una catena, e a subire ogni sorta di umiliazioni e di torture. Morì il 16 gennaio 309, dopo pochi mesi di pontificato, e fu sepolto lungo la via Salaria, dove sorge ora la basilica a lui dedicata.
La memoria di san Marcello
San Marcello è venerato come martire e come Papa santo, che difese la fede dai nemici esterni e interni. La sua figura è ricordata anche nella liturgia, dove si legge il suo elogio nel Martirologio Romano e si celebra la sua memoria il 16 gennaio. San Marcello è il patrono di Saint-Marcel, Anversa degli Abruzzi, Traversella e dei cavalli. La sua intercessione è invocata per ottenere la forza di resistere alle tentazioni e di rimanere fedeli a Cristo e alla sua Chiesa.
Conclusioni
San Marcello I fu un Papa che visse in un’epoca difficile per i cristiani, ma che seppe guidare la Chiesa con saggezza e coraggio. Il suo esempio ci sprona a essere testimoni del Vangelo nel mondo, a non avere paura della persecuzione e a non cedere al compromesso con il male. San Marcello ci insegna anche a essere misericordiosi con i peccatori, ma a non tollerare l’errore e la menzogna. Chiediamo a san Marcello di intercedere per noi e per la Chiesa, affinché possiamo essere saldi nella fede e nella carità.