“A un anno dall’aggressione della Federazione Russa che ha provocato la guerra ancora in corso in Ucraina”, il Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, Gintaras Grušas, rinnova “l’appello alla Comunità Internazionale perché si adoperi per far tacere le armi e fermare questo conflitto”. “I vescovi europei e le comunità cristiane – spiega – continuano a pregare per le vittime di questa guerra e per i loro familiari: per tutto il tempo di Quaresima, a turno in ogni nazione verrà celebrata la santa Messa per invocare la pace in Ucraina e pregare per i morti a causa della guerra; sono vicini a quanti soffrono per questi atti di violenza; si sono stretti in una rete di solidarietà per sostenere il popolo ucraino. Nel corso di quest’anno, infatti, molte comunità cristiane hanno aperto le proprie case a quanti scappavano dalla guerra e molti vescovi e delegazioni si sono recate in territorio ucraino quale segno concreto della vicinanza della Chiesa“. “Mentre il diritto internazionale viene calpestato, in uno scenario di guerra terribile, tutti i credenti in Cristo e gli uomini di buona volontà sono chiamati a sforzarsi per costruire la pace”, sottolinea mons. Grusas.
Le parole dell’Arcivescovo di Bari
“Ad un anno dal 24 febbraio scorso, in Ucraina le sirene continuano a suonare. Ancora una volta un fratello ha alzato la mano contro il fratello e ne e’ scaturita una drammatica scia di morte, che non accenna a diminuire e di cui non si scorge, all’orizzonte, una via di soluzione”. Lo dichiara in una nota l’arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor Giuseppe Satriano nella ricorrenza del primo anno dell’invasione russa in Ucraina. “Come citta’ di Bari – aggiunge – non dobbiamo mai dimenticare la nostra ‘vocazione’ storica e geografica ad essere, nel Mediterraneo, spazio vitale per il dialogo e la pace. Come Chiesa di Bari-Bitonto, insieme a tutta la Puglia, balcone sul Mediterraneo, non possiamo e non dobbiamo lasciar cadere nel vuoto questo appello ad osare l’unita’ e la pace”. “Arrendersi alla logica della guerra talvolta sembra inevitabile, tuttavia non possiamo rimanere a guardare e, accanto al meraviglioso impegno di accoglienza e sostegno alle popolazioni colpite, siamo chiamati a mettere in campo un impegno di carattere culturale che aiuti noi e le generazioni che si affacciano sul palcoscenico della storia”. Monsignor Satriano annuncia, poi, che il 14 marzo la facolta’ Teologica Pugliese e l’Universita’ degli Studi di Bari “Aldo Moro”, hanno organizzato una giornata di riflessione “che aiuti a scorgere le vie possibili perche’ Bari possa sempre piu’ riscoprirsi capitale dell’unita’ e dell’inclusione”, con la presenza del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. “La guerra e’ e rimane una follia e ‘non c’e’ alternativa alla pace per nessuno’, come ricordava Papa Francesco a conclusione dell’Incontro dei Capi delle Chiese e delle comunita’ cristiane del Medio Oriente, tenutosi a Bari il 7 luglio 2018″conclude Satriano.
La Chiesa di Napoli
“La pace non si puo’ ottenere guardando allo scempio, il rischio e’ che quelle immagini distruzione e morte diventino un’abitudine mentre tutto questo deve suscitare sdegno”. Lo ha detto il vescovo ausiliare dell’ Arcidiocesi di Napoli, Gaetano Castello, intervenuto alla marcia per la pace, sottolineando l’importanza di vedere in piazza e in strada tanti giovani “che credono che la pace va sostenuta”. Nel ricordare i numerosi appelli per la pace di Papa’ Francesco, il vescovo ausiliare Castello ha aggiunto: ” I
giovani devono occuparsi di una pace che non e’ frutto di una politica delle armi, bisogna fare in modo che non si creino squilibri tali da fare scoppiare i conflitti. Tutti siamo con il popolo ucraino che porta nel cuore ferite e dispiace veder due popoli che pensano oggi di risolvere con il potere delle armi”. E stasera in Cattedrale l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, terra’ in incontro di preghiera.