“Facciamo nostro l’appello accorato del Papa: in quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci. Il risultato si ottiene ampliando le vie di accesso sicure e le vie di accesso regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, dalle violenze, dalle persecuzioni e dalle tante calamità”. Lo ha detto il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi aprendo i lavori del Consiglio episopale permanente.
Bisogna unire “le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui. Anche nella prospettiva della necessaria integrazione ci permettiamo di aggiungere che bisogna fare presto – è l’appello di Zuppi – e prendere i provvedimenti opportuni che garantiscano i diritti e richiedano il dovere perché l’Italia possa crescere pure con il contributo di quanti vengono proprio per trovare futuro”.
Le parole di Zuppi
Il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi, nell’introduzione al Consiglio episcopale permanente, ha ricordato il viaggio del Papa in Asia e Oceania e ha sottolineato che “a lui siamo ancora una volta grati, perché testimonia quella cattolicità che è fatta da tutte le comunità cristiane sparse nei quattro angoli della terra: una unità che permette di aprirsi al dialogo con i fratelli di altre fedi e con tutti. Per questo l’unità, sempre dinamica e custode delle diversità, va continuamente difesa e amata, dono di Gesù, che ce l’affida. Solo l’unità – sottolinea il presidente ei vescovi italiani – ci rende forti ed è garanzia indispensabile di sinodalità. Solo nella comunione le differenze diventano una ricchezza, altrimenti si trasformano facilmente in modi autoreferenziali e sterili”.