”Abbiamo bisogno della vostra vicinanza e del vostro aiuto. Noi siamo pronti a fare tutto il possibile ma non abbandonateci”. E’ l’appello accorato di mons. Martin Kmetec, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca dopo il devastante terremoto in Turchia e in Siria. Da Praga, dove è in corso la tappa continentale dell’assemblea sinodale europea, spiega al Sir: ”Le notizie sono drammatiche. Ogni giorno si trovano morti.
Il numero delle vittime
Non sappiamo ancora esattamente il numero delle vittime ma sono tantissime. Al momento 18mila. Penso in particolare alle persone che in queste ore si trovano ancora sotto le macerie e aspettano di essere salvati. Penso anche a tutta la povertà della gente che ha perso tutto. E’ una catastrofe”. ”Trovare fondi per la ricostruzione con questa crisi economica è terribile. Ogni anno tutto aumenta del 100 per 100 – dice – ma vogliamo rimanere nell’ottica della Provvidenza di Dio e fedeli alla volontà di Dio di rimanere in questi luoghi. Faremmo tutto quello che dobbiamo fare. Lo considero come un grande debito verso tutti coloro, i nostri martiri, che nei secoli hanno dato la vita per la Chiesa in questa terra. La Turchia è il luogo dove si sono svolti i primi concili”.
I bambini
”Mi preoccupano i bambini, mi preoccupano le donne, mi preoccupa le situazioni senza speranza concreta. Ci sono migliaia di persone che hanno perso tutto, la casa, il luogo dove hanno sempre vissuto. Avere una sicurezza per il futuro è importante ma adesso queste persone non sanno cosa sarà di loro per i prossimi sei mesi o per tutta la vita”, dice il presidente dei Vescovi turchi.