Il papa emerito Benedetto XVI sara’ sepolto subito dopo la cerimonia funebre e all’interno della bara avra’ le monete e le medaglie coniate durante il suo Pontificato e i pallii, ovvero i paramenti liturgici avuti durante la sua carriera ecclesiastica. Lo ha reso noto il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, durante un briefing con i giornalisti internazionali in vista delle esequie del papa Emerito.
Nella bara anche il rogito
“Inoltre – ha aggiunto – nella bara sara’ inserito anche il rogito, un testo scritto che descrive il Pontificato che viene messo in un cilindro di metallo” all’interno del feretro. La bara che ospitera’ le spoglie del papa Emerito Benedetto XVI sara’ triplice, con un primo rivestimento in cipresso, uno in zinco e l’ultimo in legno, probabilmente rovere. Lo ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
Il programma di domani
La celebrazione funebre per Benedetto XVI ricalcherà quella riservata ai Pontefici con alcuni adattamenti. Ci saranno elementi mancanti rispetto alle celebrazioni riservate ai pontefici e alcuni richiami al papa regnante. Le esequie – giovedì mattina alle 9.30 (sono accreditati oltre 600 giornalisti) – saranno presiedute dal Papa che terrà l’omelia, il celebrante sarà il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re. Lo ha spiegato il portavoce del Vaticano Matteo Bruni.
Il Vangelo del buon ladrone
La preparazione del rito funebre, che presenta elementi inediti data l’eccezionalità della situazione, è stata frutto di un lavoro di squadra dei cerimonieri pontifici che con tutta probabilità hanno tenuto conto anche del pensiero di papa Francesco. Alle esequie funebri verrà letto il Vangelo del buon ladrone, tra i testi più amati e letti nelle liturgie funebri perché offre consolazione a chi perde una persona cara e alla quale è stata legata da affetto.
I correttivi per il Papa emerito
Nel dettaglio, i correttivi che sono stati fatti per la celebrazione funebre, ha spiegato il portavoce della Sala stampa vaticana, riguardano ad esempio, le suppliche finali della diocesi di Roma e delle Chiese Orientali che sono specifiche per il papa regnante. La bara di cipresso dove riposano le spoglie di Benedetto XVI sarà chiusa domani nel tardo pomeriggio con un rito particolare. Sarà la stessa utilizzata per i funerali. Giovedì, giornata delle esequie funebri, come ha spiegato Bruni, la bara con le spoglie di Ratzinger uscirà dalla Basilica di San Pietro poco dopo le 8.50 per permettere il rosario dei fedeli. Quindi, seguirà la liturgia alle 9.30.
La sepoltura
Al termine dei funerali, Benedetto XVI verrà sepolto nelle Grotte vaticane, nella tomba dove era precedentemente sepolto papa Wojtyla poi portato in basilica nel 2011 dopo la sua beatificazione. “All’atto della sepoltura – ha ragguagliato il portavoce del Vaticano – viene messa con un rito una fettuccia attorno alla bara di cipresso con i sigilli della Casa pontificia, dell’Ufficio delle celebrazioni liturgiche e del Capitolo vaticano di San Pietro”. La bara di cipresso verrà quindi messa in una di zinco quindi in una cassa di legno che sarà portata nelle Grotte vaticane. La tumulazione avverrà in forma privata. Immagini verranno diffuse in un secondo momento.
Il trattamento di conservazione della salma
Si chiama tanatoprassi ed e’ il trattamento di conservazione delle salme che permette di mantenere i corpi con cura ed igiene anche per un periodo mediamente lungo. Si tratta del procedimento con cui vengono conservati non solo i Papi, come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma anche leggende dello sport come Pele’ e star dello spettacolo come Luciano Pavarotti ed Enzo Jannacci. Il massimo esperto italiano della tanatoprassi, nonche’ presidente dell’omonimo Istituto italiano, e’ l’abruzzese Andrea Fantozzi.
I dettagli del trattamento
“Il nostro – spiega all’ANSA – e’ un trattamento che consente di avere una cura altamente igienica, nonche’ di garantire un aspetto piu’ presentabile dei corpi”. Tecnicamente la tanatoprassi consiste nell’iniezione nel circuito sanguigno della salma di un prodotto innovativo dal nome Fluytan. Si tratta di un sostituto dell’ormai vetusta formalina che – stando a quanto riferito dallo stesso Fantozzi – “presenta caratteristiche tossiche e cancerogene”. “Con il nostro nuovo sistema, totalmente innocuo – aggiunge -, riusciamo anche a conservare meglio il Dna. Per questo la tanatoprassi presenta benefici anche nel settore della medicina legale e della polizia scientifica”.
Le salme esposte per più giorni
Grazie a questo trattamento, dunque, e’ possibile mantenere le salme esposte per piu’ giorni, come capita in questi giorni con la camera ardente del papa Emerito, Joseph Ratzinger, sul quale con ogni probabilita’ e’ stata effettuata una procedura meno invasiva, “forse non intravasale”, come puntualizza Fantozzi. Il procedimento con cui la tradizione vuole si trattino le salme dei Pontefici, in Italia “non ha ancora un riconoscimento giuridico”. “Al momento – spiega Fantozzi – viene utilizzata solo in casi eccezionali. Noi in particolare lavoriamo molto sugli stranieri che muoiono in Italia in attesa del rimpatrio nei loro rispettivi Paesi”. Al momento e’ possibile effettuare un trattamento meno invasivo ed uno con l’iniezione del fluido nel corpo. “In questo modo, contrariamente a quanto avveniva con la formalina – conclude Fantozzi – non c’e’ neanche la necessita’ di recuperare tutto il sangue, come avveniva prima”. (ANSA).