“Tutte le azioni belliche soprattutto se servono a creare un clima più di ostilità, non avvicinano certo la pace. Non so se ci sono le condizioni oggi per un cessate il fuoco. Speriamo… credo che anche questa iniziativa – se ci sarà – del Vaticano dovrebbe andare in quel senso. Come sempre abbiamo detto si vorrebbe arrivare a una cessazione dei combattimenti e poi avviare un processo di pace”. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un incontro alla Lumsa su don Tonino Bello. Parolin ha chiarito le parole del Papa su una missione in favore della pace in Ucraina.
La missione di pace
Sulle affermazioni di Kiev e Mosca che hanno entrambe dichiarato in questi giorni di non essere al corrente di iniziative diplomatiche del Papa, Parolin ha precisato: “A mia conoscenza, erano e sono a conoscenza” della missione. Alla domanda su come si sostanzierebbe, ha replicato: “Non entro nei particolari. Il Papa ha parlato in questi termini, lasciamo a lui di dare eventuali e ulteriori informazioni”. Interpellato ancora sulla negazione della iniziativa targata Santa Sede da parte dei belligeranti e su come interpretarla, ha detto: “Direi che, se non fosse la spiegazione più semplice, che mi sorprende e non so a quale motivazione o ragionamento risponda”. Le due parti sono state informate, “Si, a suo tempo. Per quello che io so, sanno. Poi sapete com’è, in mezzo ai meandri della burocrazia può darsi che le comunicazioni non arrivino dove devono arrivare. Però le mie sono solo interpretazioni, io so che sono state informate le due parti”.
Porre fine alla strage
“L’invito è quello che il Papa ha sempre rivolto alle due parti in conflitto di trovare punti di accordo e mettere fine a questa strage che sta colpendo fortemente l’Ucraina ma che ha risvolti anche per la Russia non indifferenti”. È l’appello che il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, rivolge in vista del 9 maggio quando è atteso l’inizio della controffensiva Ucraina. Parolin su Don Tonino Bello ha spiegato: “Lui ha veramente tanto lavorato per la pace, soprattutto durante la Guerra del Golfo e la Guerra dei Balcani, e ha posto segni concreti di pace esponendosi in prima persona e chiedendo un impegno non soltanto verbale a favore della pace. Forse abbiamo bisogno di profeti di pace ai nostri giorni”.