“Nei nostri giorni si vive in una condizione di permanente fluidità che tocca ogni aspetto della vita” e “penso che sia decisivo tornare alla riflessione sulla relazione, cioè la natura umana come ego cum, ossia la relazione interpersonale”. E’ quanto sostiene il cardinal Ravasi in una intervista di Walter Veltroni sul Corriere della Sera. “Ricostruire la relazione, questo io credo sia un modo per definire la persona umana, una relazione che abbia in sé quindi tutte le componenti dell’amore, del rispetto, della giustizia”, aggiunge.
Il senso di libertà
Riflettendo sul senso di libertà, Ravasi dice: “le giovani generazioni si sono liberate, per fortuna, da tanti condizionamenti della mia generazione, che però avevano anche elementi di validità, erano un perimetro. Si sono liberati, ma hanno il vuoto davanti a loro: la libertà, però, non è solo da ma è anche per qualcosa. Dostoevskij, lui che era sotto lo zar, usava una metafora che la storia ha rivelato purtroppo fondata: è come accade quando si va in un parco cittadino e si vede una persona che va a passeggio con il cane, prende un ramo e lo scaglia lontano. Il cane cosa fa? Va, lo prende e te lo riporta. La libertà la concedi a persone deboli ed esse te la riportano. Questo è il grande trucco anche della Russia odierna; ne abbiamo la prova: gli stessi cittadini sono i primi a concepire la libertà come un bastone da riportare al potente che l’ha concessa e così accade per tutte le dittature, di ogni segno. Sono loro che concedono apparentemente una libertà, ma tu sei spinto a restituirla e a lasciarla gestire da loro”.
La solitudine è una malattia
E sulla solitudine: “La solitudine è una delle grandi malattie del nostro tempo. Esistono, però, due vocaboli diversi, solitudine e isolamento, che non sono sinonimi. L’isolamento è la conseguenza della morte della relazione”, la solitudine, invece, “ha anche un volto positivo. Nel mondo rumoroso creato dall’infosfera, che genera una falsa relazione, c’è bisogno di ritrovare la vera solitudine con sé stessi – evidenzia il cardinal Ravasi – La dieta dell’anima dalla chiacchiera, dal rumore, dal futile. La relazione autentica con sé stessi e con gli altri è un antidoto alla solitudine. Anche nella società fluida. Certo, il discorso si complica perché le relazioni non sono soltanto tra maschio e femmina, c’è anche la relazione sociale e quella dell’amicizia. Inoltre oggi c’è tutto il discorso sulla questione del gender che è un nuovo modo di concepire le relazioni umane. Infatti, nella tradizione classica esiste l’idea della bipolarità sessuale che è strutturale. Ora, invece, siamo di fronte a un orizzonte diverso del quale bisogna prendere atto, sul quale perlomeno dovremmo ribadire ancora la necessità della permanenza di una relazione umana autentica. Perché la relazione con l’altro non è soltanto una questione fisiologica, è una questione anche culturale e spirituale”.