La Curia generale dei Padri Somaschi organizza a Paderno del Grappa (TV) presso La Salle International Campus, dal 29 novembre al 1 dicembre il Convegno internazionale della Famiglia somasca (religiosi e laici) nell’ambito delle iniziative per ricordare il centenario della morte del servo di Dio fratel Federico (Righetto) Cionchi, avvenuta nel maggio del 1923.
A soli quattro anni, tra i ruderi della cappella di San Bartolomeo di Montefalco (Perugia), Federico ebbe diverse apparizioni della Madonna. Su indicazione della Madonna, venne costruito il santuario della Madonna della Stella, che divenne subito meta di tanti pellegrinaggi. Qualche giornale scrisse in quegli anni che Montefalco era la Lourdes italiana per i miracoli che si verificavano e per l’afflusso continuo di fedeli.
“La Madonna – raccontava il veggente Federico – mi ripeteva: sii buono. E: umiliati ed io ti esalterò. E così ho voluto essere il servo dei servi”. Forse per questo non volle mai diventare religioso, ma restare somasco come “aggregato ad habitum”. Dopo la sua morte, avvenuta a Treviso il 31 maggio 1923, perdurando la fama della sua santità anche fuori d’Italia, il Vescovo di Treviso l’8 dicembre 1981 introdusse la causa di beatificazione, che si concluse nella sua prima parte a Treviso il 21 novembre 1984. Ora sta proseguendo presso la Congregazione vaticana delle Cause dei Santi.
Il titolo del Convegno Vita di Fratel Federico Cionchi, un fratello laico somasco a Treviso. Con i laici nella missione somasca, ricorda alla Famiglia Somasca la comune chiamata, di religiosi e laici, a lavorare nel campo della carità e della povertà sotto il patrocinio spirituale del fondatore San Girolamo Emiliani (1486-1537) e del servo di Dio fratel Righetto.
Alle tre giornate di riflessioni e di esperienze parteciperanno laici e religiosi somaschi provenienti dai cinque continenti e in particolare dall’Italia, Spagna, Australia, Stati Uniti, Romania, Guatemala, Colombia, India, Sri Lanka, Filippine, Nigeria, Mozambico.
Domenica 1 dicembre(ore 11,30) a Treviso, nel santuario di Santa Maria Maggiore (Madonna Granda), dove il servo di Dio fratel Righetto svolse per 40 anni il servizio come sacrestano, e dove nel 1511 San Girolamo depose le catene della prigionia dopo la liberazione per intervento della Vergine dal carcere di Quero, il Preposito generale dei Somaschi, padre José Antonio Nieto Sepulveda, presiederà la concelebrazione conclusiva.
Fratel Righetto è certamente – e per questo prendiamo in prestito le parole di papa Francesco contenute nella recente Lettera per l’indizione della Festa dei Santi “della porta accanto” – un servo di Dio «da riscoprire o perpetuare la memoria”, come straordinario discepolo di Cristo che ha lasciato “un segno vivo della presenza del Signore risorto” e che ancora oggi è “guida sicura nel comune itinerario verso Dio, proteggendoci e sostenendoci».