Con il rito dell’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre ha dato ufficialmente inizio al Giubileo 2025. Un evento di portata mondiale, con oltre 35 milioni di arrivi da tutto il mondo e con una ricaduta economica complessiva stimata in 16,7 miliardi di euro, secondo i dati Isnart-Unioncamere. Questo incremento dei flussi turistici offre un’occasione importante per far conoscere al mondo le eccellenze del nostro Paese, tra cui spicca l’enogastronomia. A rilevarne l’impatto è il Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2024.
L’Italia rappresenta un’eccellenza mondiale del turismo religioso, con oltre tremila strutture ricettive collegate e con una capacità di 200mila posti letto giornalieri. I dati relativi al 2023 registrano 6 milioni di ospiti e 25 milioni di presenze, preannunciando un importante incremento in occasione del Giubileo 2025. Parallelamente, il turismo enogastronomico si conferma un settore chiave per l’economia italiana, con un contributo superiore a 40 miliardi di euro. Questo segmento, oltre a mostrare un forte potenziale di crescita, riveste un ruolo importante nella creazione di occupazione e nella distribuzione del reddito, consolidando la sua importanza per il tessuto socio-economico del Paese.
Il legame tra turismo religioso ed enogastronomia ha radici storiche profonde. La spiritualità del pellegrinaggio, basata sulla visita ai luoghi di culto e sulla partecipazione a tradizioni secolari, si integra con l’esperienza enogastronomica, che diventa veicolo di narrazione del territorio attraverso i suoi prodotti tipici ed eventi come feste religiose e sagre. Di conseguenza, sebbene Roma sia naturalmente il polo di attrazione gravitazionale dell’incoming legato al Giubileo, la sua ricaduta è importante per tutta quella rete di borghi che sono collegati alla pratica e all’esperienza religiosa e che rappresentano un naturale compendio alla visita alla cattedrale di San Pietro nella Capitale.