”Il Santo Padre nutre molte aspettative per questa prossima Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona, e già in diversi videomessaggi ha invitato i giovani a unirsi a lui in questo pellegrinaggio e a preparare questo evento ecclesiale, prepararlo soprattutto nella preghiera”. Lo sottolinea il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, alla vigilia del viaggio apostolico del Papa a Lisbona, da domani sino a domenica 6 agosto.
Le parole di Parolin
”Prega, il Papa, per tutti i giovani che si sono già messi in viaggio verso Lisbona in questi giorni, nella convinzione, nella consapevolezza che questi incontri, questi raduni hanno una grande forza in sé stessi, addirittura la forza di cambiare, per qualcuno, la vita”, dice il porporato in una intervista ai media vaticani. (segue) Il segretario di Stato parla anche della tappa che il Papa ha voluto aggiungere e che sabato prossimo lo porterà a Fatima in mattinata: ” È una visita importante dove il Santo Padre incontrerà i giovani ammalati e pregherà con loro il Santo Rosario. Un momento intenso. Credo che il Papa voglia ribadire il messaggio della Madonna ai tre pastorelli, quando apparve nel lontano 1917. Erano parole di consolazione, erano parole di speranza in un mondo in guerra, non molto diverso dalla realtà che stiamo sperimentando oggi. E la Madonna invitava i pastorelli e attraverso di loro gli uomini a pregare e a recitare, in particolare, il Santo Rosario con grande fiducia per ottenere la pace nel mondo. Quindi Papa Francesco, che porta sempre nel suo cuore il dramma di quanti sono coinvolti nei conflitti, con questa visita al Santuario di Fatima durante la Gmg, chiede di non perderci d’animo e di perseverare nella preghiera e nella specifica preghiera del Santo Rosario”.
La GMG
Parolin conclude con le parole del Papa per il quale le Giornate Mondiali della Gioventù ”non sono dei ‘fuochi di artificio’, cioè momenti di entusiasmo, magari di grande entusiasmo che però restano chiusi in sé stessi: non bastano, ma devono essere integrate nella pastorale giovanile ordinaria. Quindi, prima di ogni Gmg ci deve essere un lavoro pastorale di diocesi e parrocchie che sono chiamate a preparare i raduni mondiali, che poi ci dev’essere un seguito. Credo che in questo momento tutti i giovani, anche quelli che non potranno essere fisicamente presenti a Lisbona, dovranno sentirsi coinvolti e pienamente protagonisti”.