La Missa pro custodia creationis inizia così: “I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento». Un Fomulario per ridare alla Laudato sì il suo vero significato teologico.Il Messale Ambrosiano aveva già un testo con i temi della difesa della Creazione, oggi arriva anche nel rito Romano.
La presentazione del messale alla stampa si è svolta stamattina dal cardinale Michael Czerny, S.I., Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e da Vittorio Francesco Viola, O.F.M., Segretario del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Il Messale prevede 49 Messe e Orazioni per diverse necessità ed occasioni: 20 riguardano la Chiesa, 17 le necessità civili, e 12 sono per varie circostanze. Tra i formulari “per le necessità civili”, arriva una “Messa per la custodia della creazione” (Missa pro custodia creationis), per rispondere alle istanze suggerite dalla Laudato si’ giunte da tutto il mondo. Il formulario sarà utilizzato il 9 luglio in forma privata da Papa Leone XIV nel Borgo Laudato si’, a Castel Gandolfo.
Una occasione che “chiama ad essere fedeli amministratori di ciò che Dio ci ha affidato nelle nostre scelte quotidiane e nelle politiche pubbliche, così come nella preghiera, nel culto e nel modo con cui viviamo nel mondo” ha detto il cardinale Michael Czerny, S.I.
Da parte sua Vittorio Francesco Viola, O.F.M. ha illustrato le varie parti della Messa votiva, che prende spunto da diversi testi del Magistero dei Pontefici, e nasce da una richiesta di Papa Francesco, e sono basati sulla Laudato sì dieci anni dopo la sua pubblicazione.
Viola spiega come le letture bibliche scelte per la Missa pro custodia creationis offrano diversi spunti di riflessione: “Il libro della Sapienza invita a riconoscere nella bellezza delle creature quella del Creatore. A questa pagina fa eco il Salmo responsoriale che unisce l’assemblea alla creazione che canta la gloria di Dio.
L’inno della lettera di san Paolo apostolo ai Colossési offre una lettura cristologica della creazione. Il Salmo responsoriale è un canto di benedizione per l’opera creatrice di Dio.
Vengono proposti due brani evangelici (Mt 6, 24-34: Guardate gli uccelli del cielo … Cercate, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia; Mt 8, 23-27: Si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia). Essi rappresentano, in certo modo, una “sfida” e una opportunità per mettere in pratica quella corretta ermeneutica dei testi biblici in assenza della quale – come ha sottolineato LS 67 – si potrebbe giungere a sostenere posizioni non coerenti con il dato della Rivelazione, come, ad esempio, l’atteggiamento che LS 69 definisce “antropocentrismo deviato””.
Il Decreto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti – Formulario e letture bibliche per la Messa per la custodia della creazione è stato reso pubblico oggi e firmato l’8 giugno. “La Sacra Scrittura – si legge- esorta gli uomini a contemplare il mistero della creazione e a rendere grazie senza fine alla Santissima Trinità per questo segno della Sua benevolenza, che, come un tesoro prezioso, va amato, custodito e contemporaneamente fatto progredire, nonché tramandato di generazione in generazione”.
Nelle Rubriche del Messale è indicato quanto poter usare questa messa votiva particolare. Anche se come ha ricordato Viola, nella liturgia è già particolarmente presente la Creazione in vista dei Sacramenti e della vita eucaristica. E del resto ci sono altre messe votive, anche per i lavori agricoli. Insomma una messa votiva non si nega a nessuno. (AS).